Pd, scoppia il caso Mazzola| Dimissioni scatenano bagarre - Live Sicilia

Pd, scoppia il caso Mazzola| Dimissioni scatenano bagarre

Consiglieri contro i propri capigruppo, colleghi di maggioranza gli uni contro gli altri.

il casus belli
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CATANIA – Tensioni nel Pd. Non sembra esserci pace nel partito democratico etneo all’interno del quale non si smette di discutere. E di trovare motivi di distanza tra le tante, forse troppe, anime che lo compongono. L’ultimo casus belli, neanche a dirlo, sono le dimissioni dell’ormai ex assessore Mazzola, delegata del sindaco in quota Articolo 4. L’abbandono da parte dell’avvocato civilista ha scatenato la bagarre dentro il Pd, rivelando posizioni e intenzioni, ma soprattutto rendendo palese quella convivenza quasi forzata dei piddini doc con nuovi innesti, provenienti da altre realtà.

Leggendo le note che, in queste ore, stanno inondando le caselle di posta elettronica delle redazioni e dei cronisti, la lotta intestina dei democratici è palese: il capogruppo democratico in Consiglio ringrazia e saluta la Mazzola come se non fosse stata assessore della maggioranza di cui fa parte. Cosa che, puntualmente, gli fanno notare i colleghi articolisti con un’altra nota che. con toni molto più aggressivi, difende l’operato dell’ex assessore attaccando contestualmente il rappresentante democratico. “La scelta dell’assessore Mazzola permette di voltare pagina in un settore decisivo per il futuro della città”, scrive il primo che aggiunge “La ringraziamo per l’impegno e per aver preso atto delle difficoltà che la sua azione ha riscontrato nel rapporto sia con il Consiglio comunale, sia con il mondo produttivo catanese, con numerosi alti e bassi. Proprio nel momento in cui il sindaco Bianco ha siglato l’importantissimo Patto per Catania con il premier Matteo Renzi, che consentirà la realizzazione di progetti concreti e uno sviluppo della città di grande prospettiva, un’accelerazione nel settore commerciale potrà accompagnare questa crescita”.

Non certo parole di encomio, quasi a dire che la presenza dell’ex assessore impedivala crescita della città. Cosa notata e immediatamente trasformata in comunicato, da parte dei consiglieri di Articolo 4. Tutti, dato che nella nota non compare un solo nome. “Innanzitutto un cordiale ben svegliato al capogruppo del Pd Giovanni D’Avola al quale ogni tanto qualcuno scrive qualcosa da dichiarare – si legge. Ma se il tenore delle dichiarazioni che gli preparano è questo, avrebbe fatto meglio a restare zitto e continuare a dormire vista l’evidente caduta di stile. Appare quantomeno improprio che il capogruppo di un partito di maggioranza parli in questi termini di un assessore della sua stessa amministrazione”.

Gli articolisti parlano di “dimissioni maturate per motivi personali e professionali”, per poi ringraziare la Mazzola e rilanciare l’apertura di “una riflessione sulla città, sulle sue esigenze e sul rispetto del Patto che ‘Bianco sindaco’ ha stretto con i cittadini catanesi. I catanesi hanno bisogno di risposte e non solo di belle parole, bei progetti e buone intenzioni. Occorre affrontare i temi veri della città. Questo non è più il tempo dei silenzi ne quello dell’immobilismo ma il tempo dell’azione concreta e visibile che porti benefici e soluzioni. L’auspicio – terminano i consiglieri di Articolo 4 – è che si esca da questa impasse con un rilancio vero e non certo proseguendo con piccole beghe che non ci interessano e non fanno parte del nostro modo di concepire la politica come servizio”. Una richiesta di rimpasto? Pare proprio di sì.

Ma non è finita. Sull’argomento, interviene anche il circolo Pd centro storico. In un lungo comunicato Paolo Mangano e Adele Palazzo riconoscono l’impegno profuso dall’ex assessore, pur evidenziando il mancato raggiungimento degli obiettivi, si chiedono quali siano le vere motivazioni che hanno spinto la Mazzola a lasciare, per poi prendere per buone quelle ipotizzate dalla stampa, di una possibile e altamente probabile decisione “imposta” dai leader del movimento fondato da Lino Leanza.

Ma la difesa della Mazzola arriva da un altro esponente democratica Ersilia Saverino. Eletta nel Megafono e poi passata al Pd, è lei a difendere a spada tratta l’ex assessore. E a dissociarsi da D’Avola, il suo capogruppo. “Premesso che molti di noi hanno saputo delle dimissioni dell’assessore alle Attività Produttive di Catania attraverso gli organi di stampa, la decisione dell’avvocato Mazzola è stata certamente presa dopo un’attenta valutazione. Nel ringraziare l’ex assessore per il lavoro svolto colgo l’occasione per ribadire che le dichiarazioni del Capogruppo del Pd Giovanni D’Avola sono state rilasciate, ad alcuni organi di informazione, a titolo personale e non trovano l’appoggio in una larga parte del Partito Democratico; tra cui quello della sottoscritta consigliera comunale Ersilia Saverino. Come sempre questo tipo di dichiarazioni sono state rese senza aver prima intrapreso una condivisione di gruppo ma, al contrario, mettendoci di fronte al fatto compiuto pensando, magari, che avremmo accettato passivamente questo tipo di condotta. Un punto di vista- quello di D’Avola- che non tiene conto di tutte le varie posizioni del partito e che risultano essere agli occhi di molti iscritti come contraddittorie. In seno al nostro gruppo, infatti, sono presenti anime diverse e la mia è sicuramente “renziana”. Posizione che rifiuta i facili proclami perché è orientata verso il confronto, la coesione e la decisione presa in comune”.

 

 

 

 

 


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