"Pensa solo al Dalai Lama" | In bilico il sindaco Accorinti - Live Sicilia

“Pensa solo al Dalai Lama” | In bilico il sindaco Accorinti

Pronta la mozione di sfiducia contro il primo cittadino.

MESSINA- “Pensa di più al Dalai Lama che alla città di Messina”. Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale di Messina, motiva così la sua firma alla mozione di sfiducia per il sindaco Renato Accorinti. Che Accorinti abbia una certa passione per la massima autorità buddista è indubbio, vista la frequenza con cui indossa magliette in cui inneggia alla libertà del Tibet, ma secondo alcuni consiglieri comunali questa passione lo distrarrebbe troppo, tra le altre cose. Come quando a metà gennaio, in piena crisi per il freddo nelle scuole, il sindaco ha trovato il tempo per ricevere proprio due ‘emissari’ del Dalai Lama, per fissare una visita del leader tibetano che dovrebbe avvenire a maggio. Quelle magliette – anche quelle magliette – sarebbero un sintomo della distanza che si sarebbe creata tra i cittadini di Messina e chi li rappresenta, una distanza che avrebbe reso necessaria la sfiducia da parte del consiglio comunale.

La mozione è stata depositata a luglio da sette consiglieri di NCD e Centristi per la Sicilia, ma è solo con la firma di Antonella Russo del Pd, apposta venerdì scorso, che ha raggiunto le sedici adesioni, il numero minimo per essere presentata in aula. La sfiducia verrà discussa in consiglio comunale tra il 29 di gennaio e il 18 febbraio, e se sarà votata da almeno 27 consiglieri Messina sarà costretta ad andare al voto per un nuovo sindaco tra la fine di maggio e l’inizio di giugno di quest’anno.

“Il sindaco e la sua amministrazione hanno dimostrato – si legge nel documento – di non essere in grado di rappresentare le istanze di una città sempre più condannata alla mediocrità e alla caduta libera nel baratro dell’invivibilità e della desertificazione umana e imprenditoriale”. I sostenitori della sfiducia puntano il dito sulla caduta di Messina nelle classifiche sulla qualità della vita del Sole 24 Ore e di Legambiente, nelle quali la città sullo Stretto è relegata di anno in anno ai piani bassi. Un fatto che per i firmatari della sfiducia è rivelatore della scarsa esperienza del sindaco e della sua incapacità di raggiungere gli obiettivi promessi in campagna elettorale. Sulla base di queste considerazioni, a firmare la mozione sono stati dunque i consiglieri Mario Rizzo, Franco Mondello, Libero Gioveni, Mariella Perrone, Andrea Consolo (Centristi per la Sicilia), Daniela Faranda, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta (Ncd), Daniele Zuccarello (gruppo misto), Giuseppe Trischitta, Giovanna Crifò, Emilia Barrile, (Forza Italia), Giuseppe Santalco, Nora Scuderi e Carlo Cantali (Felice per Messina), Donatella Sindoni (Grande Sud), Antonella Russo (Pd).

Ma il sindaco Accorinti contesta la visione “pessimista” dei consiglieri. “Il documento per la sfiducia fotografa una situazione di bilancio non più esistente perché l’Amministrazione ha lavorato con serietà e spirito di servizio per risanare una situazione finanziaria disastrosa – afferma Accorinti in una nota – Messina è tra le prime città in Italia ad avere adottato il bilancio 2017”. Durante un’intervista a una rete locale Accorinti ha poi risposto all’accusa di negare le proprie responsabilità scaricandole sulle amministrazioni precedenti: “Quando ripetiamo che ci è stato consegnato un Comune al disastro non è per giustificarci e autoassolverci – ha detto Accorinti – ma per fare capire ai messinesi da dove eravamo partiti, chi sono coloro i quali oggi vogliono sfiduciarci e ieri non hanno mosso un dito per risollevare la città.” Accorinti ha poi citato il rilancio del trasporto pubblico e la riapertura del cantiere del nuovo porto di Tremestieri tra i risultati della sua giunta.

E la sua eccessiva passione per le magliette “Free tibet”, che infastidirebbe molti suoi concittadini? “Di tutte, questa è l’accusa più risibile – ha dichiarato Accorinti – io ho stampato sul mio cuore “Free Messina”, dedico alla mia città 24 ore su 24. Lasciamo il Dalai Lama fuori da questa contesa”.

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