Come ogni volta in cui il Partito Democratico si riunisce in conclave, anche il day after dell’assemblea dei circoli che si è tenuta ieri a Catania è animato dalle polemiche. Una frangia del partito rimprovera ai vertici l’assenza di confronto e l’aver dato troppo spazio a chi, all’interno del partito, è favorevole all’alleanza con Lombardo. Ma dai vertici non la pensano allo stesso modo e, al contrario, il capogruppo dei bersaniani all’Ars, Antonello Cracolici, interviene tramite il suo blog per raccontare la sua versione del giorno del Pd siciliano.
Secondo Cracolici , quella di ieri “è stata una bella giornata. Nel corso dell’assemblea dei Circoli del PD che si è svolta domenica a Catania abbiamo discusso ma soprattutto abbiamo ascoltato chi, guidando i Circoli, rappresenta la faccia del nostro partito nel territorio. Siamo stati sette ore nella stessa sala, abbiamo dato vita ad un confronto a 360 gradi. Un confronto libero, durante il quale chiunque ha avuto la possibilità di intervenire e dire la sua. Assemblee come questa sono ‘tutta salute’ in un partito come il nostro, che si distingue dagli altri perché vive di democrazia e confronto interno”.
Sulla frangia del partito contraria al sostegno a Lombardo, le parole del capogruppo piddino a sala d’Ercole sembrano avere un retrogusto amaro: “dispiace – dice – che proprio quegli esponenti e quei dirigenti che da mesi chiedono di ‘ascoltare la base’ siano andati via dopo un’ora, giusto il tempo di farsi inquadrare dalle telecamere e rilasciare qualche intervista. Chi è andato via troppo presto, o chi ha scelto di non partecipare, ha perso un’occasione: si sarebbe reso conto che il dibattito interno al Pd non è ridotto a quella caricatura che qualcuno ha fatto apparire sulla stampa, non si limita ad uno scontro fra tifosi, fra chi è ‘con’ Lombardo e chi è ‘contro’. E poi sarebbe stato interessante chiedere a quei dirigenti che invocano il referendum e contestano la linea del PD siciliano, come mai qui protestano, ma al tempo stesso sostengono Bersani quando invoca un patto fra tutte le forze antiberlusconiane. Insomma, perché chi sostiene la strada che si vuole intraprendere a Roma, contesta la stessa strada, che è stata intrapresa in Sicilia?”.
Sul governo regionale, Cracolici si dice convinto che si possa e si debba fare di più, “però – dice – bisogna ricordare che è in carica dal 30 settembre, cioè 116 giorni: non cadiamo nella trappola del Tg1, che vuol far credere all’Italia che tutti i guai della Sicilia siano colpa di questo governo. E soprattutto non dimentichiamo un punto centrale: qualunque riforma facciamo in Sicilia, non parte da zero, ma da -10. Dobbiamo fare i conti con i disastri lasciati dal centrodestra, e non sono pochi”.
“La nostra gente è stanca di polemiche, liti e tensioni – conclude Cracolici – ci chiede uno sforzo unitario per superare questa emergenza che è sociale, ma anche democratica. Proviamo a discutere meno di noi, e più di ciò che dobbiamo costruire. Altrimenti si fa solo del male alla Sicilia. E al Pd”.