Se la fidanzatina proprio non va giù ai genitori può scattare il pestaggio. E’ successo a Porto Empedocle, la “Vigata” di Camilleri. A pagare le spese dell’amore contrastato è stato un diciassettenne. Il giovane ieri torna a casa a ora di cena ma al varco lo aspetta suo padre. Da lì è un turbine di imprecazioni, schiaffi, pugni allo stomaco, e di una serie di “te l’avevo detto”. Il diciassettenne riesce a scampare all’aggressione e, ancora in stato di choc, si reca al commissariato di polizia della cittadina. Denuncia suo padre. Poi la tappa in ospedale, fino al San Giovanni di Dio di Agrigento, dove gli vengono medicate le ferite e gli viene fatta anche una tac allo stomaco.
La prognosi è di sei giorni, ma poteva finire peggio. I poliziotti di Porto Empedocle, diretti dal commissario Cesare Castelli, affidano il ragazzino alla madre. Il giovane, stando alla ricostruzione degli inquirenti, è sconvolto al punto da voler andare a vivere per qualche tempo dai nonni.
L’aggressione è avvenuta in contrada Ciuffaca, in un quartiere popolare. Gli investigatori ricostruiscono un quadro sì allarmante, ma non del tutto nuovo per il territorio. Non sarebbe la prima volta, infatti, che una relazione, anche quando ha il sapore del primo amore e l’entusiasmo dell’adolescenza, venga riscattata con la violenza. Il padre del giovane dovrà ora rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravati.