PALERMO – I finanziamenti a pioggia sono solo un lontano ricordo. Anche per la ex Tabella h i tempi sono magri. Già con l’approvazione della finanziaria, i fondi per enti e associazioni erano stati ridotti all’osso. Adesso sono rimaste soltanto le briciole. Soltanto quattro milioni e mezzo di euro sono realmente disponibili dei 13 milioni stanziati con la legge di Stabilità. Fondi che nei mesi scorsi sono stati ulteriormente ridotti dal governo. Un “prelievo” di due milioni, assegnati con finanziamento diretto al Corfilac (Consorzio per la ricerca nella filiera lattiero-casearia) e all’Autodromo di Pergusa, a cui sono andati rispettivamente 1,7 milioni e 400 mila euro.
E la “torta” continua a rimpicciolirsi. A metterlo nero su bianco il ragioniere generale Salvatore Sammartano. Il motivo? La Sicilia è “in attesa della definizione dei rapporti finanziari Stato-Regione” relativamente ai 550 milioni di euro per il 2016. Nelle more, l’importo della ex Tabella h “è stato reso indisponibile, accantonandolo in un fondo” destinato al “ripristino delle autorizzazioni di spesa”. In altre parole, quei soldi si sbloccheranno solo se e quando da Palazzo Chigi arriverà il nulla osta. Nel frattempo, la proposta di Sammartano, sottoposta anche all’assessorato all’Economia, prevede di ripartire i 4,5 milioni proporzionalmente tra enti e associazioni che parteciperanno al bando regionale.
Proposta che il segretario generale Patrizia Monterosso ha “girato” anche al presidente Crocetta, e che la giunta ha deciso di accogliere. Monterosso che però ha anche “avvisato” il governo. “Rinviare la ripartizione per un lungo lasso di tempo – scrive nella relazione il segretario generale -, determinerebbe il ritardo del riconoscimento e della corresponsione del contributo ai singoli enti, con le conseguenti difficoltà operative degli stessi”. Insomma, se la definizione dell’accordo tra Stato e Regione dovesse andare per le lunghe, la sopravvivenza di alcuni enti e associazioni potrebbe essere a rischio. La lista di chi attende da Roma il via libera degli ormai “famigerati” 550 milioni continua ad allungarsi.