PALERMO – Sono 31. E sono il convitato di pietra dello scontro sul Piano Giovani. Al centro dello scontro fra l’assessorato regionale alla Formazione e Italia Lavoro ci sono le assunzioni nella società ministeriale. Che ieri, in un lungo vertice romano convocato straordinariamente di sabato, ha fatto il punto sui problemi del click-day, ma ha anche deciso di rompere il silenzio sui contratti: “Le selezioni – assicurano dalla società – sono state effettuate con un bando pubblico. La graduatoria definitiva sarà pronta a giorni e sarà disponibile sul sito”.
Sullo sfondo, però, i rumors del Palazzo parlano di un muro contro muro. Sfociato nella contestazione formale inviata alla società romana, ma nato proprio dalle assunzioni, con il sospetto – circolato sotto traccia nei corridoi che contano – che alcuni curriculum possano avere sponsorizzazioni politiche provenienti dall’interno del Palazzo. Anche perché l’affidamento dell’assistenza tecnica a Italia Lavoro ha avuto un costo non indifferente: 5 milioni di euro.
Ma l’azienda difende la trasparenza delle proprie procedure: “Noi – spiegano i vertici romani della società ministeriale – scegliamo i fornitori tramite un albo, che a sua volta viene costituito tramite un avviso pubblico”. Così, a sentire l’azienda, è avvenuta anche la selezione che porterà alla rosa dei 31: “L’avviso pubblico – assicurano da Roma – è rimasto per settimane sul nostro sito, ed è sempre tramite il sito che ci si candida. Allo stesso modo saranno rese pubbliche le graduatorie. Tutto regolare, tutto alla luce del sole”. I nomi, però, non sono ancora stati resi pubblici. “I contratti per questo progetto – ribattono da Italia Lavoro – non sono ancora stati definiti”.
Una situazione che fa pensare al presidente della Regione di cambiare rotta. “La Regione – assicura Rosario Crocetta – dovrebbe affidarsi solo alle società in house. L’informatica a Sicilia e-Servizi, l’assistenza tecnica a Sviluppo Italia Sicilia. Ovviamente non mi riferisco a questo caso specifico, ma dovremo farlo, prima o poi”. Anche perché, per il governatore, “noi abbiamo molto personale da utilizzare, e queste società esterne finiscono sempre per fare assunzioni”. Rieccole, le assunzioni. Perché il vero convitato di pietra sono loro. Ed è intorno a loro che adesso gravita lo scontro.