PALERMO – Sul pasticcio del Piano Giovani irrompe la Procura della Repubblica di Palermo. Il procuratore aggiunto Dino Petralia ha aperto un’inchiesta. Il primo atto è la convocazione urgente dell’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, che domani mattina sarà sentita come persona informata sui fatti.
Sono stati i tanti, troppi dubbi sugli affidamenti diretti ad accendere l’interesse del magistrato che coordina da alcuni giorni le indagini sui reati commessi contro la pubblica amministrazione. Al momento il fascicolo è iscritto a carico di ignoti. Dentro vi sono gli articoli con cui anche Livesicilia ha ricostruito la storia degli affidamenti per circa 500 mila euro assegnati alla società Genovese Ett per gestire la piattaforma informatica. La stessa piattaforma che è andata in tilt nelle ore del click day. Doveva essere il giorno della raccolta delle adesioni dei giovani a caccia di un tirocinio formativo in una terra affamata di lavoro ed è diventata la prova principe del grande flop.
Il dirigente dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, ha affidato l’incarico alla Electronic technology team, scavalcando l’obbligo di bandire una gara ad evidenza pubblica. Una procedura ammissibile solo ed esclusivamente quando la società incaricata sia l’unica a poter svolgere il compito richiesto dalla pubblica amministrazione.
Stessa cosa è avvenuta per le commesse da 5 milioni di euro assegnate, anche queste senza gara, a Italia Lavoro per elaborare i dati dei tirocinanti e fornire assistenza ai centri regionali per l’impiego.
Ieri Livesicilia aveva svelato che i magistrati contabili hanno deciso di mettere il naso nell’affaire Piano giovani per smascherare l’eventuale esistenza di profili di danno erariale. Oggi si registra la mossa della Procura della Repubblica. Toccherà alla Scilabra spiegare per prima le scelte prese dall’assesorato da lei diretto.
