CATANIA – “La reazione encomiabile della gente, il fatto che finalmente si intervenga in aiuto delle donne vittime di violenza, è un dato davvero incoraggiante”. Secondo l’avvocato Eleanna Parasiliti, una delle referenti dell’associazione Co.Tu.Le.Vi (contro tutte le violenze), l’arresto di sabato scorso all’Ikea di Catania è un dato incoraggiante.
L’episodio riguarda la richiesta di aiuto attraverso il gesto con le dita del “Signal for help” lanciata da una donna. All’interno del centro commerciale, aveva appena subito l’ennesimo episodio di maltrattamenti dal marito. Lui era andato in escandescenze per le dimensioni di un divano da comprare e l’aveva appena percossa.
A quel punto lei ha chiesto aiuto e le persone presenti hanno chiamato i carabinieri. Così è scattato l’arresto, per opera dei militari della stazione di Librino. “La reazione delle persone e degli organi preposti, la tempestività della risposta, sono alla base di tutto – afferma l’avvocato -. Questo non solo serve a dare fiducia alle vittime, ma anche a fornire delle risposte efficaci e a fare da deterrente per chi compie questi gesti”.
L’associazione Co.Tu.Le.Vi nel 2019 ha inaugurato uno sportello antiviolenza a Enna e ha affiancato le difese di parti civili anche in alcuni brutali casi di femminicidio, come quello di Catenanuova, dove il 1 aprile del 2019 la giovane Loredana Calì fu uccisa dall’ex convivente. E ha accompagnato alla denuncia varie vittime.
“Il problema della reattività della gente – prosegue l’avvocato Parasiliti – dell’opinione pubblica e degli organi preposti, di cui stiamo parlando, è fondamentale anche perché se manca perdiamo tutti di credibilità. La perdiamo noi e la perdono le istituzioni”.
Ma ultimamente si assisterebbe a un risveglio sociale. “Le costanti attività di sensibilizzazione che portiamo avanti da anni stanno finalmente dando i propri frutti – conclude la responsabile dell’associazione -. Adesso trovo una maggiore sensibilità. Spesso le vittime vengono da noi persino prima di denunciare e finisce che siamo noi il tramite con le forze dell’ordine. È impegnativo, ma aiutare queste persone per noi è motivo di orgoglio”.