Picchiato e rapinato vicino all'hotel | Notte di paura per un turista - Live Sicilia

Picchiato e rapinato vicino all’hotel | Notte di paura per un turista

Un turista ligure di 66 anni è stato circondato da una banda formata da quattro uomini al rientro in hotel. E' stato minacciato e scaraventato a terra, riportando una ferita alla testa. La direttrice dell'albergo: "Continuando così non verrà più nessuno a visitare la nostra città".

PALERMO – Stordito ha preso l’ascensore ed è salito in albergo, al quarto piano di un bellissimo palazzo nobiliare in via Roma. La testa sanguinava, era sotto choc. Ed ha chiesto aiuto: qualcuno, poco prima di fare rientro in hotel, lo aveva picchiato e rapinato. Una banda formata da quattro malviventi che con la forza gli aveva strappato il borsello che aveva a tracolla. E’ la disavventura di un turista ligure di 66 anni che da qualche giorno si trova a Palermo, un altro visitatore del capoluogo siciliano che tornerà a casa con l’amaro in bocca dopo una notte trascorsa su una barella. Un’ambulanza del 118 è infatti stata richiesta, ieri sera, dal personale dell’hotel Concordia di via Roma, nel cuore della città.

Il turista – di origini siciliane e in città per salutare alcuni parenti – stava male, era spaventato. Era appena tornato da una cena in un ristorante a piazza Marina, intorno alle 22, e aveva deciso di fare una passeggiata: niente di meglio per ammirare le bellezze del centro storico, tra via Alloro, piazza Magione e le traverse che conducono proprio all’albergo. Percorsi alcuni metri verso il portone d’ingresso, però, si è accorto di quattro uomini che lo osservavano. Ha provato a non preoccuparsi e ad andare dritto per la sua strada. Ma è stato circondato.

“Non ha avuto la possibilità di divincolarsi – racconta la direttrice della struttura alberghiera, Linda Contorno – ed è arrivato in stanza sconvolto. Ci ha detto che probabilmente si trattava di quattro tunisini e che l’hanno prima minacciato per poi colpirlo e farlo cadere a terra”. Insomma, una banda disposta a tutto pur di impossessarsi del borsello. “Abbiamo chiamato la polizia, poi è arrivato il 118. Il nostro cliente era spaventato e se continuiamo così i turisti non verranno più nella nostra città”.

I quattro avrebbero fatto dunque intendere di essere armati e poi sarebbero passati all’azione. Hanno scaraventato il turista a terra facendogli battere la testa sul marciapiede. Poi si sono dati alla fuga verso la stazione centrale. “Tutta questa violenza per pochi spiccioli e due cellulari – prosegue la direttrice -. Ma siamo pure noi che lavoriamo in questa zona ad avere paura. Parcheggiamo le nostre auto nelle traverse del centro storico e già alle 19 l’area è deserta. Soltanto pochi giorni fa una donna è stata rapinata qui vicino. Io ormai mi faccio accompagnare in macchina dal portiere perché non mi sento al sicuro”.

Soltanto poche settimane fa, a finire nel mirino dei rapinatori era stato un anziano turista olandese, aggredito insieme alla moglie nei pressi di via del Celso. per impossessarsi della loro macchina fotografica era stato un magrebino a picchiare l’uomo, tornato a casa con un braccio ingessato e, per fortuna, anche con un sorriso: la polizia è infatti riuscita a recuperare la refurtiva.

Ma qualche giorno dopo, a tornare con l’amara cartolina da Palermo è stata una giovane turista cinese, rapinata davanti all’hotel Orientale di via Maqueda. Dopo l’aggressione non era più riuscita a mettere il naso fuori, tanto da far lanciare l’allarme alla titolare dell’albergo, Rosi Colletti: “Succede troppo spesso ormai, non ci sono più limiti. E’ successo anche ad altri due miei clienti. Erano del nord Italia, si trovavano di fronte al palazzo dell’albergo, lo stavano ammirando. All’improvviso – ha raccontato a LiveSicilia – sono stati raggiunti da due uomini, uno di loro gli ha chiesto di accendere una sigaretta, mentre il complice ha bloccato la moglie alle spalle e gli ha strappato la borsa. Lo stesso giorno – prosegue – altri due turisti che alloggiavano in un albergo di mia proprietà, in via Divisi, sono stati derubati al loro arrivo. In quel caso invece di rimanere sei giorni, come programmato, sono andati via l’indomani. Ero mortificata, non sapevo come giustificare quello che succede nella mia città e per me si è trattato anche di una pesante perdita economica”.


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