NAPOLI- “Back home… in viaggio per casa”. Così c’è scritto sulla pagina facebook ufficiale di Pino Daniele. Un messaggio del 1 gennaio, con la foto di una strada.
Parla il cardiologo
“Dopo 30 minuti” dalla richiesta di soccorso per Pino Daniele ”l’ambulanza non era ancora arrivata”. Ad affermarlo all’ANSA è il cardiologo che aveva in cura l’artista, Achille Gaspardone, Direttore UOC di Cardiologia all’Ospedale S. Eugenio di Roma. E’ stata comunque ”una espressa volontà dello stesso Pino Daniele – ha sottolineato – farsi portare a Roma, al S. Eugenio”. D’altro canto, ha rilevato lo specialista, la sintomatologia che il cantante presentava, poi rivelatasi un infarto, ”era molto atipica”.
La vita di Pino Daniele ”era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato”, dice Gaspardone, che all’ANSA esprime ”grandissima tristezza”, pur sottolineando che ”purtroppo, la fine era nell’evoluzione stessa della malattia” dell’artista. Pino Daniele, ha spiegato Gaspardone, ”aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata e che era stata potuta ‘portare avanti’ grazie ad interventi di angioplastica”. All’artista, precisa il suo cardiologo, ”erano state effettuati ben 4 interventi di angioplastica negli anni”. Purtroppo, ha affermato, la fine ”non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni”.
(Fonte ANSA)