CATANIA – Il conto alla rovescia è ufficialmente terminato. Si scende, finalmente, in campo con il Catania che a Matera comincerà a far capire di che pasta è fatto. E’ stata una estate interminabile e tribolata conclusasi con un mercato nel quale la società rossoazzurra ha lavorato a capo chino per consegnare a mister Pancaro un organico all’altezza. Chiaro che adesso scatta la corsa degli avversari a voler battere il Catania. Un fatto di prestigio con il blasone degli etnei avrà bisogno di immergersi in una vasca piena di umiltà e ripartire. Tornando al mercato, con il ds Marcello Pitino abbiamo tentato di fotografare una istantanea di ciò che sono state queste intense settimane.
Direttore, anzitutto: ritiene di avere centrato tutti gli obiettivi?
“Credo di poter dire che siamo abbastanza soddisfatti. Abbiamo dato al mister, al 99%, tutte prime scelte. Per come abbiamo lavorato in ritardo, e con tutte le difficoltà che conoscete, ci siamo riusciti e ne siamo pienamente soddisfatti”.
Quali sono state le difficoltà?
“Andando a cercare calciatori di una certa tipologia abbiamo dovuto superare una certa concorrenza: però, alla fine, quello che ha sempre prevalso è stata la volontà dei giocatori. in questo modo sono stati superati tutti gli ostacoli: ma la legittima concorrenza di altre società, questo va detto, è stata davvero tanta”.
Ma lei che si aspetta da questa squadra?
“Noi abbiamo anzitutto costruito un organico per salvarci il prima possibile per recuperare questo gap negativo della penalizzazione in un campionato difficile. Un campionato oltretutto più corto perchè da 38 partite siamo passati a 34 e, dunque, vi sono meno punti a disposizione. Per cui, sarà ancora più difficile: però, credo che l’omogeneità tecnica della squadra e la determinazione che avrà questo gruppo, trasmessa dall’allenatore, farà la differenza”.
Alla luce di tutto questo, il vostro obiettivo concreto qual è?
“Il nostro obiettivo è quello di mantenere anzitutto la categoria: è questo l’obiettivo che resta primario e fondamentale”.
Ha parlato più volte di senso di appartenenza: lei la ritiene l’arma in più.
“Il senso d’appartenenza oggi è fondamentale perchè abbiamo il dovere di rappresentare una città che storicamente e calcisticamente ha dato tanto al calcio italiano. Per quello che rappresentiamo, il senso d’appartenenza dev’essere quell’arma che ci farà passare quei momenti difficili che, inevitabilmente, ci saranno. Dobbiamo partire con questa pregiudiziale: è fondamentale”.
Quali sono le squadre attrezzate per vincere questo campionato?
“Ce ne sono parecchie: Foggia, Benevento, Matera, Juve Stabia, Andria, Lecce. Questa Lega Pro è quasi una Serie B, un campionato con molti ostacoli dove anche le squadre di seconda e terza fascia hanno in questi campionati quel qualcosa in più che gli fanno azzerare il gap tecnico”.