Più posti letto e ospedali riuniti | Pubblicato il Piano ospedaliero - Live Sicilia

Più posti letto e ospedali riuniti | Pubblicato il Piano ospedaliero

L'assessorato regionale alla Salute

Sul documento messo a punto dall'assessore Lucia Borsellino potrebbero influire le decisioni del Tar in merito al ricorso presentato dalle cliniche private contro il taglio di alcune tipologie di degenze.

sulla gazzetta ufficiale
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PALERMO – Due anni per rivoluzionare dalle fondamenta il sistema sanitario in Sicilia. Due anni a partire da oggi, giorno in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il nuovo Piano della rete ospedaliera, così come definito in questi ultimi mesi dall’assessorato regionale alla Salute guidato da Lucia Borsellino.

“Le aziende ospedaliere, le aziende sanitarie provinciali, le aziende ospedaliere universitarie policlinico, gli Irccs, gli ospedali classificati – prescrive l’articolo 2 del Piano di riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione – dovranno ottemperare alle disposizioni programmatiche, secondo specifico cronoprogramma, completando il processo di messa a regime e riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale per come definita dai predetti atti di programmazione entro il triennio 2014/2016”.

Tra gli obiettivi fondamentali del nuovo Piano, considerate le “stringenti disposizioni in materia di spending review”, c’è la riorganizzazione dei piccoli ospedali distribuiti sul territorio dell’Isola, secondo il modello degli “Ospedali riuniti”. “La Regione – scrive l’assessore nella relazione tecnica che accompagna la pubblicazione del Piano – risulta avere, in termini di frammentazione della rete ospedaliera, un alto numero di strutture attive di piccole dimensioni. Presupposto fondamentale per il nuovo modello organizzativo è la riorganizzazione dei predetti piccoli ospedali, in una logica unitaria che garantisca uniformità di accesso e di servizio su tutto il territorio regionale”.

Il piano firmato da Lucia Borsellino prevede, in particolare, una rimodulazione complessiva dei posti letto in Sicilia. Il limite stabilito per legge è di 3,7 posti letto ogni mille abitanti e, partendo da questo dato l’assessorato ha rimodulato il numero di posti letto del Servizio sanitario regionale, considerando il numero dei posti letto attivi per pubblico e privato al 31 dicembre 2013 e con riferimento alla popolazione residente all’1 gennaio 2013 (4.999.932). Il totale dei posti letto in Sicilia sarà di 14.871 per i casi acuti, di cui 3.371 presso le strutture private, e 947 per la lungodegenza, di cui 175 presso le case di cura private. E mentre nel caso degli acuti i privati – che hanno ingaggiato tramite l’Aiop una battaglia con l’assessorato regionale al Tribunale amministrativo, con un ricorso già vinto – perdono 133 posti letto, nei casi di lungodegenze ne conquistano 47. Tra i tre grandi capoluoghi siciliani, l’unica provincia che perde posti letto è Messina, che da 2.352 passa a 2.190 posti letto per gli acuti.

Il modello a cui si punta ha un’origine e un nome anglosassoni: è chiamato modello “Hub and Spoke” e si basa sul presupposto che per determinate situazioni e complessità di malattia siano necessarie competenze rare e costose che non possono essere assicurate in modo diffuso ma devono invece essere concentrate in Centri regionali di alta specializzazione (Hub) a cui vengono inviati gli ammalati dagli ospedali del territorio (Spoke). “Elemento di grande valore – specifica la relazione tecnica – nel percorso di riconversione sarà la realizzazione di attività di telemedicina, garantendo il collegamento in rete di tutte le strutture ospedaliere e territoriali ovunque posizionate sul territorio”.

“Le ricadute economiche e gli effetti organizzativi del riordino della rete ospedaliera – conclude l’assessorato – potranno essere valutati solo in progress e sono associate sostanzialmente a: riduzione dei ricoveri ordinari; riduzione dei posti letto per acuti e contestuale trasformazione in posti letto per post-acuti; modifica e riorganizzazione delle funzioni organizzative e dei servizi sanitari; trasformazione di piccoli stabilimenti ospedalieri con funzioni anche territoriali; riorganizzazione dell’assistenza secondo il modello delle reti integrate e per livelli crescenti di intensità di cura”.

Pubblicato il piano, è ora della riorganizzazione e delle lunghe interlocuzioni tra Asp provinciali e assessorato. Soprattutto, si dovranno ricostruire le piante organiche degli enti, stabilire le ricollocazioni del personale e procedere allo sblocco delle procedure di mobilità e dei concorsi, vecchi o nuovi che siano. Un tema questo molto caldo e molto atteso, come hanno dimostrato le numerosissime segnalazioni ricevute dall’Osservatorio di Livesicilia.

Per leggere l’intero Piano di “Riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia” clicca qui.

 

 

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