Da qualche parte, tra le macerie annerite di Pizzo Sella, tra abitazioni e ruderi disabitati, c’è un gattino che pare addormentato, anche se è morto. Ma non è stato carbonizzato dalla furia del fuoco. Ha ancora il suo colore naturale. Forse è stato ucciso dalle esalazioni dell’incendio che ha devastato i luoghi, appena qualche giorno fa. Forse la morte è arrivata dopo e soltanto il caso lo ha deposto, in una forma definitiva, che smuove un sentimento di dolente tenerezza, nel teatro di una catastrofe. La sconfitta di una intera città.
La notte del terrore
Le fiamme hanno lasciato un panorama desolato. Nessuno dei residenti vuole parlare, per il peso emotivo di una esperienza terribile. C’è chi ha perso completamente la casa. C’è chi l’ha avuta gravemente danneggiata. Le bocche sono state cucite dal dolore e dal terrore. Sulla collina, in un bene confiscato, è sorto il centro buddhista ‘Muni Gyana’. Un luogo di ritrovo spirituale, frequentato da persone gentili. “La sera del 24 luglio, come tutti, ci siamo spaventati – dice il responsabile, Marco Farina – avevamo degli ospiti per un ritiro di meditazione. L’incendio era partito in maniera lenta e sembrava controllabile. Poi, ha preso il sopravvento. Le fiamme hanno attaccato il perimetro, fortunatamente senza danni alla struttura. Non abbiamo avuto altra scelta che andare via in piena notte”.
La Pec sulla sicurezza
“C’è una cosa che ci lascia perplessi – continua Farina – il 3 agosto abbiamo ricevuto una Pec dal Comune che ci invita a mettere in sicurezza i luoghi, a vigilare, a provvedere alla bonifica. Ecco, direi che mi suona un po’ ironica questa comunicazione dopo quello che è successo. Ci sono tanti spazi, tanti alberi, tante zone che devono essere ripristinati per evitare rischi e sono per la maggior parte di pertinenza dell’amministrazione che, qui, è stata abbastanza carente. La nota risulta involontariamente beffarda. Speriamo che si voglia provvedere. C’è un grande lavoro da fare”.
Le istanze per i danni
Fino al 14 agosto è possibile presentare le istanze per i danni, come abbiamo raccontato qui. “Si tratta di una prima fase ricognitiva utile a mappare i danni subiti dai palermitani a causa degli incendi dello scorso mese, per poi procedere ad una seconda fase che permetterà di ricevere dalla Protezione Civile Nazionale il risarcimento del danno che verrà eventualmente riconosciuto”, così il sindaco, Roberto Lagalla. Intanto, è utile che chi ha subito le fiamme presenti un resoconto preciso.
“Come ricominciare?”
Qualcuno alla fine parla, con frasi a mezza bocca, sotto la garanzia dell’anonimato. “Ho visto la mia casa, dal basso, minacciata dai focolai – si racconta -. Ho liberato i gatti e ho infilato in macchina i cani, convinto che sarebbe andato tutto distrutto. Uno dei pensieri era per le ceneri di mio padre, custodite nell’urna. Non sapevo se le avrei ritrovate. Per fortuna, la villetta si è salvata, ma non dimentico le lacrime di chi ha perso tutto. I gatti sono tutti tornati da me”. Scende la sera su Pizzo Sella. Il buio copre le ferite della collina. Vicino alla portineria qualcuno si ferma con la macchina. Un abbraccio e un sussurro: “Come faremo a ricominciare?”.