PALERMO – Avevano preso di mira i titolari di un supermercato di Bolognetta. Per il pizzo pretendevano 500 euro. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito tre fermi.
In manette sono finiti il palermitano Francesco Antonio Ciaramitaro, 45 anni (coinvolto negli anni passati in un’inchiesta per mafia alla fine venne scagionato), Giosuè Cucca, 29 anni, incensurato nato in Germania, e Alessandro Badami, 31 anni, originario di Marineo, con precedenti penali per spaccio di droga. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Francesca Mazzocco e Alessandro Picchi.
I militari hanno ricostruito tre episodi di danneggiamento ai danni di un supermercato del paese in provincia di Palermo avvenuti tra febbraio e marzo scorsi. Prima piazzarono la colla nei lucchetti, poi tagliarono i cavi di alimentazione dei banchi frigo e infine ruppero la guaina posta a copertura del tetto. I tre indagati sono stati fermati a Palermo, perché è nel capoluogo siciliano che ha sede legale la catena Ard Discount di cui fa parte il punto vendita di Bolognetta. I fermi hanno di fatto bloccato il pagamento del pizzo. Alla vittima, che messa alle strette dagli investigatori ha dovuto confermare l’ipotesi investigativa, era stato accordato uno sconto. Si partiva da mille euro. Sono state le microspie a svelare la richiesta estorsiva. I tre indagati si sarebberi fatto vivi dopo i danneggiamenti per mettere le cose a posto.
Adesso sarà il Giudice per le indagini preliminari a dovere convalidare o meno il fermo di Ciaramitaro, Badami e Cucca che, dicono gli inquirenti, non sarebbero dei cani sciolti. Risponderebbero a ordini ben precisi che partono da chi oggi reggerebbe le sorti dell’organizzazione in quella fetta di provincia che ricade nel mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno.