CATANIA – Sottratto da tre mesi alla pubblica fruizione pare, finalmente, che dopo Sant’Agata verrà trasformato in priorità dall’amministrazione comunale. E’ il boschetto della Playa, di fatto l’unico parco urbano degno di questo nome, chiuso al pubblico da quando la violenta tromba d’aria si è abbattuta sulla città, alzando la soglia di attenzione nei confronti dello stato di salute degli alberi presenti dopo la tragedia di piazza Cutelli e la morte di Patrizia Scalora causata da una palma precipitata al suolo.
Perché pare siano proprio le palme dattilifere presenti nel boschetto ad aver imposto all’amministrazione comunale la necessità di interdire l’accesso alla zona verde senza le necessarie verifiche relative alla sicurezza. Anche se i controlli sembra non siano ancora iniziati puntualmente e, fino a oggi, gli operai della Multiservizi abbiani abbattuto esemplari di pini, anche questi potenzialmente a rischio.
“Non è pensabile che un bene pubblicio venga negato per tutto questo tempo– afferma Michele Failla, presidente della commissione consiliare permanente al Verde, presente insieme ai consiglieri Giuffrida, Marco e Anastasi al sopralluogo di stamattina. Se il problema erano i pini l’operazione si sarebbe potuta chiudere in un paio di settimane –
continua – e francamente sembra esagerato una chiusura così prolungata. Occorre fare in fretta – prosegue – e restituire uno dei pochi polmoni verdi della città.
Il problema, però, sarebbe legato al fatto che, per monitorare e agire sulle palme, occorrerebbero i mezzi che, in questo momento in particolare, sono utilizzati tutti per verificare le condizioni delle palme nelle piazze e zone della città che saranno attraversate dal fercolo di Sant’Agata. Come conferma l’assessore all’ambiente, Rosario D’agata, presente anche lui al sopralluogo di stamattina. “Abbiamo firmato la convenzione con l’Università – spiega D’Agata – e oggi sono iniziati i lavori in piazza Jolanda; poi sarà la volta del Passiatore e, dal 6 febbraio, torneremo a lavorare al boschetto”.
Duro il commento del presidente della sesta municipalità, Lorenzo Leone, che critica la lentezza con la quale l’amministrazione si è approcciata al problema. “Questo posto è fondamentale per l’attività di tante associazioni – afferma – che, negli ultimi tre mesi non hanno avuto dove effettuare le attività. Occorre restituire il parco alla città – incalza – e dare risposte ai cittadini. Se no è meglio andare a casa”.
La commissione ha avanzato il suggerimento di interdire al pubblico esclusivamentel’area in cui sono presenti le palme, per permettere un’apertura quantomeno parziale. Ma i
problemi di sicurezza presenti al parco della Playa sembrano superare la contingenza legata allo stato di salute delle piante.
Fontane rotte, lampioni distrutti, voragini ampie come crateri e addirittura la sbarra che delimita la zona in cui ha sede il gabbiotto della Multiservizi non funzionante da tempo sono altre delle caratteristiche del boschetto. Condizioni che presto potrebbero cambiarem, con l’assegnazione dell’appalto per la realizzazione del parco avventura. Da bando, infatti, la società che si è aggiudicata il lavoro dovrà provvedere anche alla manutenzione ordinaria.