CATANIA – Non ci siamo. Nonostante gli sforzi – ancora pochi, forse – profusi dall’amministrazione, la situazione della raccolta rifiuti, e in particolare quella relativa alla raccolta differenziata, vede Catania ancora nella parte bassa della classifica delle città italiane, seguita solo da Messina, Palermo e Taranto. A dirlo è l’Adiconsum etnea che, stamattina, ha organizzato un convegno sul tema “Differenziata: Catania può ancora aspettare?”, per fare un punto sulla situazione attuale, che vede la città etnea registrare ancora percentuali troppo basse di raccolta differenziata – nonostante evidenti passi avanti rispetto agli anni passati – e comprendere dall’assessore all’Ambiente Rosario D’agata, quali passi farà l’amministrazione per migliorare la situazione. E per ridurre la produzione di rifiuti, che vede Catania in testa alla classifica.
“La situazione rifiuti era e rimane drammatica – afferma Emanuele Bonomo, presidente Adiconsum Catania- cosi almeno ci dicono i dati ufficiali (ISPRA, Comune di Catania – Assessorato Ecosistema Urbano e Catasto Rifiuti Nazionale). Nel 2013 la percentuale di raccolta differenziata è stata inferiore al 10% e nel 2014 lievemente superiore al 11%. I dati del bimestre gennaio/febbraio 2015 mostrano un dato in linea, anzi lievemente più basso”.
Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con Cisl e il dipartimento di Scienze politiche dell’Università, è stato anche evidenziato come la produzione pro-capite di rifiuti resti a livelli elevati. Ogni catanese infatti ha prodotto quotidianamente circa 1,8 kg di rifiuti, raggiungendo, anche quest’anno, la vetta della classifica nazionale tra i maggiori produttori. Una situazione drammatica che si trascina da anni e anni, e che non ha avuto alcun beneficio dal contratto con la Ipi – Oikos – oggi commissariata – sottoscritto nel 2008.
“Un contratto capersto – spiega l’assessore D’Agata – che ci ha impedito di effettuare la raccolta porta a porta e nemmeno il rimborso al Comune dal conferimento di plastica, cartone e vetro. Questo contratto, per foprtuna, a febbraio 2016 non ci sarà più e noi stiamo lavorando febbrilmente con la collaborazione del Conai per la stesura di un nuovo capitolato speciale d’appalto che preveda il porta a porta. Non ci saranno aree di riserva del Comune. Stiamo lavorando anche al piano di intervento dei rifiuti, che deve essere approvato dal Consiglio comunale prima del conferimento dell’appalto”.
Oltre ad avviare, il prossimo 15 giugno, la raccolta domiciliare sperimentale al Villaggio santa Maria Goretti, come annunciato dal sindaco lunedì scorso, dopo la conferenza stampa di presentazione. “I ritardi delle amministrazioni di questa città, compresa l’attuale, sono del tutto evidenti e il panorama su cui si inseriscono i buoni propositi è dunque cupo – continua Bonomo, presidente Adiconsum Catania. Questo detto, siamo comunque lieti nel registrare che, a poche ore dal nostro convegno, il Comune abbia annunciato l’avvio della sperimentazione della raccolta porta a porta a Santa Maria Goretti per la seconda metà del mese di giugno; l’avvio della raccolta porta a porta nell’area della Fiera, una volta ultimato il censimento degli operatori; l’avvio della raccolta porta a porta nel mese di ottobre di quest’anno nella zona di pertinenza comunale ed infine, nel marzo del 2016, con il nuovo bando, la raccolta porta a porta nell’intero territorio cittadino”.
Rimangono da chiarire, secondo l’associazione dei consumatori, le scelte dell’amministrazione in relazione alla sperimentazione e al cronoprogramma annunciato, e se i risultati della prima potranno avere effetti sul secondo. “Nel primo caso – ha concluso Bonomo – attendiamo una comunicazione chiara circa i processi e i costi del nuovo modello che dovrebbero essere, all’amministrazione, già noti, nel secondo invece aspettiamo i risultati dei test, per capire se, il modello sperimentato, potrà essere effettivamente esteso a tutta la città, in che tempi e con quale impatto sul piano economico e finanziario”.
All’incontro ha partecipato anche il commissario dell’Ipi Oikos Riccardo Tenti che ha illustrato le difficoltà nella gestione straordinaria dell’appalto, mentre il vicepresidente del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono ha chiesto all’amministrazione di prendere nuovamente in considerazione la sua proposta di istituzione degli ispettori ambientali, bocciata dall’avvocatura comunale. La segretaria generale dell’Ust Cisl Rosaria Rotolo, ha invece puntato l’attenzione sulle grandi ricadute occupazionali che avrebbero degli investimenti nel settore della trasformazione dei rifiuti. A concludere i lavori il presidente regionale Adiconsum Vincenzo Romeo