PALERMO – Policlinico, il direttore generale Caltagirone afferma in una nota che non ha “mai rivolto segnalazioni al professor Gulotta.
“In relazione alle notizie di stampa diffuse oggi in merito all’assunzione del figlio dell’onorevole Saverio Romano – si legge nella nota – preciso che da parte mia non è mai stata formulata alcuna richiesta all’allora primario Gulotta. Al contrario le richieste di personale da assumere per l’emergenza covid sono state sempre formulate direttamente dai reparti attingendo all’elenco trasmesso dall’AOU Policlinico “G. Martino”, azienda capofila per la procedura di reclutamento speciale di personale per la gestione dell’emergenza covid. Nel caso specifico, come risulta dalla documentazione in possesso agli uffici nonché dagli atti pubblici presenti nell’albo pretorio dell’azienda, il Prof. Gulotta, in qualità di primario, ha proposto autonomamente il reclutamento di tre dirigenti medici da assegnare alla sua unità operativa sulla base dei profili e delle caratteristiche più appropriate alle esigenze della struttura. Ribadisco pertanto di non avere mai rivolto alcuna segnalazione al Prof. Gulotta, né averla ricevuta dall’On. Romano. Una tesi, peraltro, avvalorata ancor di più da quanto dichiarato pubblicamente in queste ore dallo stesso Saverio Romano sulla circostanza che non vi sarebbe stata alcuna ragione di coinvolgere il sottoscritto dato il rapporto personale esistente tra i due”.
“In merito a quanto riportato sulla presunta richiesta di intercedere affinché venissero create due unità operative chirurgiche distinte nell’ambito della chirurgia generale e d’urgenza, preciso che l’eventuale richiesta – peraltro mai pervenuta da parte dell’On. Romano – sarebbe stata decontestualizzata e comunque non percorribile in quanto l’atto aziendale, documento che definisce le strutture organizzative dell’azienda, era stato già approvato da me con atto deliberativo del 10 Luglio 2020 ( e pertanto circa 15 giorni prima del loro incontro), recependo il Decreto assessoriale n. 164 del 3 Marzo 2020. Nonostante sia amareggiato per queste notizie che ledono la mia immagine, ho l’obbligo morale di rimanere concentrato nel mio ruolo tecnico, avendo il dovere, oggi più che mai, di continuare a lavorare per assicurare la continuità dell’assistenza a favore dei pazienti che si rivolgono alla nostra struttura”.