PALERMO – Nella sfida tra chi cercava la storia, è la Polonia a prendere la penna e a scriverla. Ci vogliono 120 estenuanti minuti e il ricorso ai calci di rigore per consentire alla nazionale del commissario tecnico Nawalka di approdare ai quarti di finale di Euro 2016, raggiungendo un traguardo mai ottenuto nella storia. Il primo tempo vede i polacchi capaci di imporre il proprio gioco, contro una Svizzera apparentemente bloccata e incapace di trovare sbocchi offensivi. Accade così che al 39′, al termine di un’azione insistita e fortunata di Grosicki, Błaszczykowski trovi lo spiraglio giusto per battere Sommer. Ma il meritato gol del vantaggio, anzichè indurre la Polonia a continuare a spingere, blocca le gambe a Lewandowski (negativa anche la prova odierna) e compagni, mentre gli elvetici si sciolgono e giocano un gran secondo tempo. Il premio arriva con la straordinaria rovesciata di Shaqiri, che bacia il palo interno e vale l’1-1.
A dire il vero, la Svizzera meriterebbe qualcosa di più del semplice pareggio, visto che sia prima che dopo la rete dell’ex interista erano arrivate occasioni dalle parti di Fabianski, capace anche di esaltarsi in paio di occasioni. Anche nei tempi supplementari la Polonia non riesce a scuotersi e a sbloccarsi, mentre la Svizzera gioca con l’intenzione di evitare i calci di rigore, come se ci fosse un presagio nella mente dei ragazzi guidati da Petkovic. Invece si va dal dischetto, e ci pensa Xhaka a creare lo spartiacque decisivo: il numero 10 svizzero, autore di una partita decisamente negativa, sbaglia anche dagli undici metri, condannando così i suoi connazionali. Mentre parte la festa polacca.