PALERMO – Il Ponte sullo Stretto si farà ma occorre cercare le coperture. È quanto risulta dal Documento di economia e finanza recentemente varato dal governo nazionale.
“Il costo dell’opera oggetto di concessione dagli aggiornamenti svolti risulta di 13,5 miliardi”, si legge nell’atto di programmazione economica mentre “le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, lato Sicilia e lato Calabria, che dovranno essere oggetto del contratto di programma con Rfi, si stima avranno un costo di 1,1 miliardi”.
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In ogni caso si precisa che “ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di bilancio”.
“Le opere di ottimizzazione e complementari alle connessioni stradali, invece, di minor impatto economico, verranno meglio definite e dettagliate nell’ambito dei prossimi contratti di programma con Anas”, si aggiunge nel Def.
Al finanziamento dell’opera, puntualizza il documento, “si intende provvedere mediante: le risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere, in particolare, sui Fondi per lo Sviluppo e la Coesione”. Ad appostare le coperture a carico del bilancio dello Stato, però provvederà la legge di bilancio 2024. Inoltre il Def spiega che “i finanziamenti all’uopo contratti sul mercato nazionale e internazionale: saranno a tal fine considerate prioritarie le interlocuzioni con finanziatori istituzionali quali la Banca europea degli investimenti e Cassa depositi e prestiti; l’accesso alle sovvenzioni di cui al programma Connecting Europe Facility – Cef (partecipazione al bando entro settembre 2023)”.
“Sul ponte sullo stretto Salvini sta toccando vette inesplorate di propaganda. Fermo restando che il governo Meloni ha riesumato il progetto del 2010 le cui incognite di fattibilità non sono state chiarite, ora scopriamo che i 10 miliardi stimati per la realizzazione dell’opera sono già diventati 15, a poche settimane dal decreto varato in Cdm. Un Dl che è mera aria fritta, fatta eccezione per il ritorno in vita della derelitta società Stretto di Messina Spa, carrozzone destinato a moltiplicare le poltrone e a divorare soldi dei contribuenti”. Così in una nota i deputati M5S nelle commissioni Trasporti e Infrastrutture Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi, Giorgio Fede, Ilaria Fontana, Patty L’Abbate, Daniela Morfino e Agostino Santillo.
“Soprattutto, – continuano i deputati -, allo stato attuale quei 15 miliardi circa non ci sono, come si evince a chiare lettere dal Def. Pertanto Salvini e la Lega stanno facendo uno sgradevole gioco delle tre carte, ovviamente a danno dei cittadini italiani. L’aspetto più assurdo è che parliamo dello stesso partito che vuole impedirci di realizzare infrastrutture molto più vitali del Ponte sullo Stretto per il paese, rinunciando ai fondi del Pnrr. Purtroppo siamo di fronte a una maggioranza arlecchinesca, che nella competizione interna per il consenso tira fuori tutto e il contrario di tutto. Gli italiani meritano maggiore serietà” concludono.