Porticello, la tragedia del veliero: le ipotesi su possibili errori umani - Live Sicilia

Porticello, la tragedia del veliero: le ipotesi su possibili errori umani

Si indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni
IL BAYESIAN
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PALERMO- Si attende la conclusione delle ricerche da parte dei vigili del fuoco nel veliero Bayesian affondato a Porticello all’alba di lunedì scorso. Solo completate le operazioni saranno disposte dalla procura di Termini Imerese le autopsie sui corpi all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.

Le autopsie sono atti irripetibili e dunque tutte le persone interessate alle indagini, sia come presunti responsabili di reati sia come familiari delle vittime, vanno avvisate e messe in condizione di assistere, personalmente o attraverso propri legali e consulenti esperti.

Le indagini della Capitaneria di porto, coordinate dal procuratore Ambrogio Cartosio e dal pm Raffale Cammarano, proseguono. Si indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. L’ipotesi su cui si stanno concentrando gli inquirenti sarebbe quella di una presunta catena di errori umani che avrebbe provocato l’affondamento del veliero.

Ci sono una serie di aspetti tecnici su cui stanno dando un contributo gli speleo sub ma anche le immagini riprese dal Rov, il robot sottomarino già utilizzato in altre disastri come quello dell’Atr della compagnia tunisina Tuninter finito in mare davanti alle coste di Capo Gallo il 6 agosto del 2005.

La deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo e nel conseguente rapido inabissamento del veliero, insieme ad alcuni portelloni aperti che avrebbero imbarcato una grande massa d’acqua in poco tempo.

E ancora i motori spenti e il mancato funzionamento del sistema che avrebbe sigillato i boccaporti e gli accessi del veliero.

Risposte decisive potrebbero venire inoltre dal recupero dell’imbarcazione e dalla scatola nera. Il comandante neozelandese James Cutfield, avrebbe detto in ospedale che non si sarebbe accorto dell’arrivo della tempesta. Resta tuttavia da capire come sia stato possibile che un’imbarcazione di 56 metri, dotata di tutte le più sofisticate tecnologie e di apparecchi radar, sia potuta colare a picco in pochi minuti come dimostrano i tanti video acquisiti dagli inquirenti dalle abitazioni e da un circolo velico che si trovano nella zona.

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