Far West posteggiatori al Moro | Una condanna e due assoluzioni - Live Sicilia

Far West posteggiatori al Moro | Una condanna e due assoluzioni

Il luogo della sparatoria

Cadono le accuse di tentato omicidio e tentata estorsione per la sparatoria fra parcheggiatori davanti alla discoteca "Il Moro" nella zona dell'ex Chimica Arenella di Palermo. La condanna arriva per lesioni aggravate.

PALERMO – Non fu né un tentato omicidio né una tentata di estorsione. Il Far West davanti al parcheggio della discoteca “Il Moro” si conclude con una condanna per lesioni aggravate.

La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha assolto per i primi due reati Antonino Fontana, Salvatore Cosenza e Guido Galiffi, difesi dagli avvocati Enrico Bennici, Paolo Libassi e Maria Teresa Nascè. Per Fontana l’accusa di tentativo di omicidio è stata riqualificata in lesioni aggravate ed è stato condannato a cinque anni.

Ad agosto dello scorso anno, il posteggiatore abusivo Fontana ferì, sparando con un fucile, Angelo Corona, Giuseppe e Maria Di Maria, gestori del Marilyn’s Parking a pochi passi dalla discoteca nella zona dell’ex Chimica Arenella. Anche Cosenza e Galiffi, secondo l’accusa, avrebbero partecipato alla lite, agendo in concorso con Fontana.

Il collegio ha accolto la tesi difensiva, secondo la quale Fontana sparò alle gambe delle vittime, non avendo intenzione di ucciderli. Per Angelo Corona, Giuseppe Di Maria e Maria Di Maria, costituiti parte civile, i giudici hanno disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di cinquemila euro ciascuno. Erano assistiti dall’avvocato Salvatore Forello dell’associazione Addiopizzo.

Fu proprio Corona, in aula, a puntare il dito senza esitazione contro gli imputati: “Mi dicevano di chiudere, di andare via, perché loro lì ci stavano da quindici anni e ci dovevano campare le famiglie. Io non ho fatto niente di male, ho lavorato con onore e dignità”.

La vittima aveva ripercorso quanto accaduto nella notte tra il 7 e l’8 agosto scorsi: “Fontana è arrivato con la Motoape. Sento mio cognato e mia figlia che gridano. Poi, una scena che da allora ripenso ogni giorno. Ho visto il fucile puntato contro la faccia di mio cognato. Urlavano ‘fagliela pagare, rompigli il culo’. Mia moglie spinge mia figlia a terra (di cinque anni ndr). Poi, parte lo sparo. Vedo il fuco uscire da una delle canne del fucile. Mio cognato sporco di sangue (fu operato alle gambe ndr). A quel punto sono scappato, gli dicevo ‘Hai vinto, ce ne stiamo andando”. I pallini mi hanno colpito vicino l’occhio, all’inguine e all’addome”.

Fu l’epilogo di un clima di tensione. Corona da tre settimane aveva ottenuto la licenza per il parcheggio. Tre euro per lasciare la macchina custodita tutta la notte. Una sfida per gli abusivi che popolano la zona dell’Arenella non distante dal cimitero dei Rotoli e che hanno visto i loro affari crollare. Sul posto quelle sera arrivarono i falchi della Squadra mobile.

 


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