"Poteva essere ognuno di noi" |La solidarietà all'ispettore Licari - Live Sicilia

“Poteva essere ognuno di noi” |La solidarietà all’ispettore Licari

L'intero corpo della polizia municipale si stringe intorno al collega, pestato a sangue e ricoverato in coma farmacologico.

la manifestazione
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CATANIA – “Poteva essere ognuno di noi”. Le parole del comandante della polizia municipale, Stefano Sorbino, riprendono quelle dello stirscione che, stamani, è stato esposto nella caserma dei vigili urbani di piazza Spedini. Un gesto dei colleghi di Luigi Licari, un modo per manifestare solidarietà e vicinanza all’ispettore picchiato brutalmente sabato scorso per aver impedito a un giovane a bordo di uno scooter il transito in via del Rotolo. “In attesa di avere notizie del nostro collega – prosegue – il personale fuori servizio ha voluto voluto manifestare la nostra vicinanza. Purtroppo, quanto accaduto sabato non è altro che un caso ordinario finito male”.

Nessuna sorpresa, dunque, da parte del comandante dei vigili urbani sulla deriva violenta che ha avuto un semplice controllo stradale. “Tante volte è capitato ad altri colleghi e anche a me, proprio lì, in via del Rotolo  – dice. Sono stati numerosi gli episodi per cui siamo stati costretti a intervenire per spiegare le regole alla cittadinanza. Questo è un problema culturale – incalza Sorbino: il nostro corpo va rinforzato necessariamente, questo è ovvio, ma il problema è all’origine. Lo Stato non può sostituirsi alla famiglia alla scuola a tutti i luoghi in cui vengono insegnate le regole della civile convivenza, quando queste non si hanno da piccoli. E’ difficile che una divisa riesca a farle rispettare”.

Quella catanese sarebbe una società allo sbando, secondo Sorbino, priva di punti di riferimento. “Possiamo mettere in campo tutte le forze che vogliamo – afferma – ma non servirà. E’ chiaro che noi non ci sottrarremo al nostro compito, non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo – assicura – ma l’episodio mostra come si tratti di una questione sociale e sociologica prima che di ordine pubblico. Sorbino sottolinea comunque come l’amministrazione comunale stia lavorando per efficientare il sistema di controllo e come sia importante, a livello amministrativo, avere puntato sulla cultura. “La direzione è quella giusta – conclude: solo la conoscenza può evitare certe barbarie”.

Il Siap, sindacato di polizia, e il suo segretario Tommaso Vendemmia, torna però a chiedere più uomini. “Ci chiediamo – afferma Vendemmia – quando le Autorità si decideranno ad intervenire con veri e concreti piani di coordinamento e soprattutto di competenze. Invocare l’aumento delle forze dell’ordine su strada o dell’esercito serve a poco, bisogna aumentare la prevenzione e questa si fa con i commissariati e le investigazioni oltre al contributo di tutti, cittadini compresi. Noi lo diciamo da tempo che la grave mancanza di presidi concreti nei quartieri lasciano spazi vuoti che sono subito colmati dai delinquenti o vandali che siano, una deriva pericolosa per i cittadini e per le forze dell’ordine, che poi diventano la valvola di sfogo dell’incapacità politica sul territorio”.

Intanto sono numerose le manifestazioni di solidarietà al vigile urbano e le richieste, da parte della politica, di prendere provvedimenti urgenti e non più rinviale. “L’aggressione all’ispettore della Polizia Municipale di Catania Luigi Licari, cui va tutta la mia solidarietà e vicinanza, è un episodio gravissimo che rappresenta plasticamente il degrado in cui è scivolata Catania – afferma l’eurodeputato Salvo Pogliese. Un senso d’insicurezza diffuso, dalla periferia al centro storico, attanaglia sempre più i catanesi che si sentono abbandonati. Piuttosto che inaugurare in pompa magna semafori e panchine si pensi a questioni fondamentali quali la sicurezza dei cittadini, si chieda immediatamente un tavolo tecnico sulla sicurezza pretendendo da Roma più forze dell’ordine per il controllo del territorio”.

“L’aggressione subita ieri sera dall’ispettore dei Vigili Urbani di Catania Luigi Licari, ricoverato ora in rianimazione all’ospedale Cannizzaro, deve far riflettere sui livelli di sicurezza della città etnea. Condanno fermamente il vile gesto e auspico che i responsabili vengano assicurati subito alla giustizia. Ma non posso esimermi dal denunciare ancora una volta come la sicurezza sia all’ultimo posto nell’agenda della Gisubiti Enzo Bianco. In questi anni non è stato fatto nulla per aumentare la vigilanza, anche tramite le telecamere, nei quartieri più a rischio. È da terzo mondo leggere oggi che a Catania un vigile urbano che si oppone al passaggio di un motociclo in un’area chiusa al traffico venga massacrato di botte. Si convochi il comitato per la sicurezza e Prefettura e Questura valutino la situazione”. E’ quanto afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.

Sbloccare le assunzioni, invecem quanto richiesto dal consigliere comunale Alessandro Porto. “Esprimo la mia solidarietà all’ispettore Licari, in coma farmacologico – afferma il capogruppo di Con Bianco per Catania – e la vicinanza alla sua famiglia. Occorre una reazione dura alla deriva alla quale stiamo assistendo e una forte presa di posizione da parte delle istituzioni che devono potenziare il sistema di controllo, a garanzia dell’incolumità di tutti, della cittadinanza e delle stesse forze dell’ordine .Per questo – sottolinea- ritengo più che mai improcrastinabile il concorso per i vigili urbani che possano dare un valido supporto al personale che oggi opera in città. Oltre che ripristinare l’indennità di Ps, dal momento che la polizia municipale è sempre in prima linea”. Porto si appella ai cittadini “Chi sa collabori – conclude – in modo che chi ha ridotto in fin di vita l’ispettore Licari sia assicurato alla giustizia”.

Messaggio di vicinanza arrivano anche dal mondo sindacale. “Condanniamo la vile aggressione subita dall’ispettore di polizia municipale Licari al quale esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza -dichiara Armando Coco, segretario generale della Cisl Fp etnea. È l’ulteriore conferma dell’allarmante degrado che sta subendo il tessuto sociale catanese e che la Polizia locale, in tali condizioni, non può essere lasciata sola nel rappresentare la prima linea della legalità e della sicurezza. La Polizia municipale catanese – prosegue – svolge ogni giorno, con grandi difficoltà, il proprio lavoro. In un momento di crescente tensione sociale chiediamo alle istituzioni di tutelare di più gli agenti locali che, in sinergia con le altre forze dell’ordine, garantiscono l’ordine e il rispetto delle regole del vivere civile”.

“Chiediamo che siano rapidamente individuati gli autori di questo episodio inaccettabile, preoccupante sintomo di una subcultura dell’illegalità, della violenza, della sopraffazione che va sradicata – affermano i segretari generali di Uil e Uil Fpl, Enza Meli e Stefano Passarello. Ci interroghiamo, però, anche sulle condizioni in cui i vigili urbani a Catania debbono svolgere i propri compiti di ufficio, particolarmente in zone a rischio e a tarda ora: crediamo necessario, ad esempio, conoscere i motivi per i quali l’ispettore malmenato dal “branco” si trovasse da solo in via del Rotolo a svolgere servizio”.

Condanna che arriva anche dal segretario generale della Cgil di Catania Giacomo Rota e dal segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Gaetano Agliozzo. “Condanniamo con forza il vile gesto ed esprimiamo la nostra solidarietà al lavoratore, in questo caso un ispettore della polizia municipale, impegnato nell’adempimento del proprio dovere mirato al rispetto della legalità e delle regole molto spesso disattese”.

 

 


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