PALERMO – Quarantacinque giorni per approvare lo schema di massima del nuovo Piano regolatore di Palermo, altrimenti interverrà il commissario nominato dalla Regione. Si è insediato il 2 agosto nel capoluogo siciliano Salvatore Giglione, il burocrate indicato dall’assessorato al Territorio per intervenire sui ritardi dello schema di massima del Prg, approvato in giunta ma ancora fermo a Sala delle Lapidi.
Una decisione che aveva provocato un vespaio di polemiche fra il Comune e la Regione, con il primo che ha puntato il dito contro il consiglio. Un botta e risposta a mezzo stampa che adesso lascia spazio all’insediamento ufficiale del commissario ad acta. “Siamo pronti, a partire dalla prossima seduta di consiglio comunale, convocato per lunedì prossimo, a trattare lo schema di massima del nuovo Prg, priorità assoluta – dice il capogruppo del Pd Rosario Filoramo – L’unica condizione che poniamo è che la trattazione dell’atto avvenga con ampio approfondimento e dibattito. Nessuna fretta e nessuna furbata. Il Commissario ad acta, nominato dall’assessore Croce , ha concesso 45 giorni al Consiglio, vorremmo che questo tempo venga maturato in Consiglio favorendo il massimo dibattito e partecipazione della città. Per il Pd, il nuovo Prg si dovrà approvare col pieno concorso della città. I temi da approfondire per quanto ci riguarda sono la dimensione metropolitana che dovrà avere il nuovo piano, la mobilità e gli strumenti compensativi da garantire ai proprietari delle aree da destinare ai servizi. Tra le priorità del Prg, ma che propongo di anticipare con una variante secca, la risoluzione delle mille criticità delle attuali Nta, norme tecniche di attuazione. Attendere l’approvazione del nuovo Prg potrebbe significare condannare alla morte questa città. Il nuovo Piano dovrà essere quello del rilancio di Palermo, opportunità per tutti, vincoli e catene per nessuno”.