“L’Italia dei Valori abbia rispetto per le trentamila persone che hanno partecipato alle primarie”. Il segretario provinciale del Pd Enzo Di Girolamo replica alla nota della presidenza dell’Idv con la quale si definivano “inattendibili” le primarie del centrosinistra. “Il comitato organizzatore – ha proseguito Di Girolamo – ha certificato la regolarità della consultazione, non si può dire che questa è inattendibile”.
Il segretario del Pd, poi, sceglie anche la strada dell’ironia: “Mi sembra come quando si gioca a calcio – dice – e chi perde decide di portarsi via il pallone. In questo momento – aggiunge – è stato proclamato un vincitore. Ed è Fabrizio Ferrandelli”. Eppure, su queste primarie pendono delle indagini della Procura, e anche un ricorso avanzato da Rita Borsellino: “Ma non si può – spiega Di Girolamo – precostituire già un giudizio, giudicandole inattendibili. È irrispettoso anche nei confronti del concetto di democrazia. Il ricorso di Rita, poi, – prosegue – è un ricorso assolutamente pulito, lineare. Niente a che vedere con chi vuole screditare il valore di quella consultazione”.
Critiche che, secondo Di Girolamo, potrebbero solo essere la preparazione per, magari, una discesa in campo dell’Idv con un proprio candidato: “Magari, – dice – si fanno certe dichiarazioni per poi giustificare certe scelte…”. Sulla vicenda dei presunti “voti di scambio” al gazebo dello Zen, Di Girolamo dice: “Noi abbiamo già manifestato la massima collaborazione con la magistratura, affinché faccia luce su fatti che, se sono stati commessi, sono avvenuti comunque fuori dai seggi”. Dentro i seggi, invece, tutto sarebbe stato regolare: “Del resto – puntualizza Di Girolamo – all’interno dei gazebo erano presenti i rappresentanti dei partiti, dei candidati e dei movimenti. Che hanno verificato che tutto fosse regolare, hanno effettuato il riconteggio e sono giunti alla proclamazione”.
Insomma, il vincitore c’è, e a Di Girolamo non resta che “un appello alla sobrietà e alla serietà. Appello che – conclude – avevo già lanciato in occasione della visita del segretario nazionale Bersani, ma è caduto nel deserto”.
