Da oggi Alfonso Cicero (ex presidente dell’Irsap), parte offesa e parte civile nonché teste chiave dell’inchiesta sul sistema Montante, torna ad essere sentito come testimone semplice e non più come teste indagato di reato connesso. Lo ha deciso, nel corso dell’udienza di questa mattina del processo che si celebra con il rito ordinario nei confronti di 17 imputati, il tribunale di Caltanissetta accogliendo la richiesta dell’avvocato Annalisa Petitto, difensore di Cicero, che ha prodotto l’ordinanza di archiviazione emessa dal Gip di Caltanissetta del procedimento attivato a seguito della denuncia di Salvatore Iacuzzo (ex direttore generale del Consorzio Asi) a carico dello stesso Cicero.
Nel corso del controesame da parte dell’avvocato di parte civile Stefano Catuara (legale dell’ex sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto, presunta vittima di accesso abusivo allo Sdi), Cicero ha risposto in merito alle revoche dei lotti e appalti alle aziende insediate al consorzio Asi di Agrigento colpite da informative prefettizie interdittive e atipiche e sulle quali ha segnalato all’autorità giudiziaria diverse anomalie poste in essere dalla precedente gestione dell’Asi di Agrigento presieduto prima del suo insediamento dallo stesso Catuara. Il pm Maurizio Bonaccorso si è opposto alle domande dell’avvocato Catuara rilevando il paradosso che un difensore di parte civile, per due udienze, adotti una linea difensiva contro il teste dell’accusa.
Stessa cosa il pm Claudia Pasciuti che ha eccepito la non pertinenza con i capi d’accusa del processo che vede imputati l’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante e altri quattro. Cicero ha peraltro riferito che Catuara lo aveva denunciato per molteplici reati, denuncia archiviata nel 2017 dal gip. Sempre Catuara aveva presentato due ricorsi al Tar contro la nomina di Cicero sia come Commissario Straordinario che come Presidente dell’Irsap, ricorsi entrambi rigettati dal Tar. L’udienza è stata rinviata al prossimo 2 luglio. (ANSA).