Prolasso vescicale: nuova procedura chirurgica con LYRA SRS

Prolasso vescicale: nuova procedura chirurgica con LYRA SRS

Luigi Fondacaro
A Catania in CCMC pazienti dimesse dopo due giorni e senza complicazioni: funziona la protesi di ultima generazione, ancora poco diffusa in Italia

La ricerca e lo sviluppo in ambito chirurgico consentono di ottenere risultati nuovi, efficaci e durevoli. Credere nelle tecniche più all’avanguardia caratterizza le strutture sanitarie d’eccellenza. Tra queste il Centro Catanese di Medicina e Chirurgia e H7 Hospital Seven sono tra le poche realtà italiane che hanno già impiegato Lyra SRS (Sunmedical), la protesi di ultima generazione finalizzata alla cura chirurgica del prolasso vescicale e di cupola vaginale.

La visione sperimentale e l’elevato livello di specializzazione del Gruppo Lanteri Murabito guidato dal manager Daniele Virgillito continuano così ad orientare la sanità siciliana verso il progresso.

«Il prolasso vescicale si riscontra nelle donne in età prevalentemente postmenopausale – ha spiegato il dottor Luigi Fondacaro che ha eseguito gli interventi a Catania – può essere favorito da parti spontanei, gravidanze, aumenti cronici della pressione addominale come la broncopatia cronica ostruttiva, la stipsi ostinata, l’attività ginnica ripetuta, soprattutto agonistica. È detto anche cistocele e consiste nella discesa della parete vaginale anteriore sovrastante che perde ancoraggio alle pareti pelviche, e può accompagnarsi ad un analogo deficit della parete vaginale posteriore, che origina il prolasso del retto o della porzione apicale della vagina che causa il prolasso di cupola vaginale».

La terapia è sempre chirurgica e la ricerca è sempre indirizzata a procedure ottimali, quanto meno invasive, che consentano di ridurre complicanze e recidive a distanza.

Lyra SRS (Self Retaining Sistem, cioè dispositivo autofissante) ha una particolare struttura che favorisce il corretto ripristino della fisiologica posizione degli organi pelvici senza uso di punti di ancoraggio e minimizzando l’incidenza delle complicanze legate all’utilizzo di altri materiali sintetici e dei punti di sutura per il loro ancoraggio. Inoltre il dispositivo è costituito da una rete di polipropilene titanizzata sostenuta da un telaio solido e flessibile di materiale plastico. Tutte le procedure fin ora impiegate per il prolasso vescicale comportavano frequenti complicazioni come sanguinamenti, erosione dei materiali usati, dolori postoperatori, che con Lyra SRS possono evitate o ridotte al minimo.

Al Centro Catanese di Medicina e Chirurgia ne hanno tratto beneficio alcune pazienti affette da prolasso della vescica e della cupola vaginale, ad eseguire la procedura chirurgica con Lyra SRS è stato il dottor Luigi Fondacaro, che dunque segue i passi dei pionieri il Professore Gil Levy e, in Italia, il Professore Mauro Cervigni. La durata degli interventi catanesi è stata compresa tra 35 e 50 minuti, non si sono osservate complicanze, tutte le pazienti sono state dimesse dopo due giorni dall’intervento.  


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