PALERMO – Il governo ne ha già scelti tre. Ne mancano quattordici. Oggi nella giunta inizialmente convocata “d’urgenza” per le 17,30 è stata posticipata 20,30 il governo completerà il puzzle della Sanità siciliana. Un contropiede, quello del presidente della Regione, che arriva nelle ore calde, caldissime del rimpasto. Tre nomi e mezzo sono, di fatto, ufficiali. I tre manager delle aziende che fanno capo ai policlinici universitari, infatti, sono già stati nominati. Si tratta di Renato Li Donni al Policlinico di Palermo, Paolo Cantaro a Catania e Marco Restuccia a Messina. Manca solo l’ufficialità, invece, per la nomina a direttore generale dell’attuale commissario straordinatio dell’Asp di Palermo, Antonio Candela.
Ma Candela non sarà l’unico, tra gli attuali commissari a essere “promosso” al ruolo di direttore generale. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, il governo sembra intenzionato a confermarne almeno altri cinque. Si tratta di Angelo Pellicanò all’ospedale Garibaldi di Catania (curiosamente, sul sito ufficiale dell’azienda ospedaliera, a Pellicanò è già attribuita proprio la carica di direttore generale), Gaetano Sirna (già commissario con Raffaele Lombardo) potrebbe essere confermato al vertice dell’Asp di Catania, Fabrizio De Nicola all’Asp di Trapani e Giovanni Migliore, attuale commissario dell’Asp di Messina. Verrà “ripescato” invece Giuseppe Pecoraro che – prima delle nomine effettuate sulle terne proposte dai rettori – guidava il policlinico messinese. Pecoraro quasi certamente verrà posto alla guida di un’altra azienda sanitaria.
Così, almeno la metà dei “posti disponibili” sarebbe già riempita. L’accelerazione impressa dal governatore – l’assessore Borsellino questa mattina era a Bologna per un convegno – rappresenta molto probabilmente un segnale inviato ai partiti nel contesto di un rimpasto ancora in alto mare.
Tra gli altri nomi in ballo ecco anche quelli di Francesco Basile (già preside della facoltà di Medicina) e Ferdinando Di Vincenzo, attualmente direttore dell’Unità di Patologia Clinica al Policlinico Vittorio Emanuele. Sempre a Catania, molto alte le quotazioni dell’attuale direttore amministrativo del “Cannizzaro”, Giampiero Bonaccorsi. Ma i “nomi nuovi” su cui potrebbe fondarsi la nuova Sanità dell’era Crocetta-Borsellino sono diversi. Molto “quotato”, infatti, è anche l’attuale “reggente” dell’Asp di Caltanissetta Giorgio Giulio Santonocito, così come Maurizio Aricò, oncoematologo che attualmente lavora in Toscana. Alte anche le quotazioni di Salvatore Brugaletta, in servizio a Ragusa, di Carmelo Iacono che qualcuno vorrebbe già al vertice dell’Asp di Siracusa, del palermitano Michele Vullo, del 59enne di Rosolini Rosario Di Lorenzo