I pronto soccorso diventano "ring"| Due casi di violenza in poche ore - Live Sicilia

I pronto soccorso diventano “ring”| Due casi di violenza in poche ore

Danni nell'area di emergenza dell'ospedale di via Trabucco. Due infermieri picchiati al Di Cristina.

PALERMO – Ventiquattro ore di fuoco per il personale in servizio nei pronto soccorso della città. Le difficoltà da fronteggiare nelle aree di emergenza degli ospedali palermitani sembrano non diminuire con l’inizio del nuovo e ieri, nel giro di poche ore, si sono registrati due nuovi episodi di violenza. I sanitari hanno dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine prima all’ospedale Di Cristina, poi al Cervello di via Trabucco.

Nel primo caso ad avere la peggio sono stati due infermieri, aggrediti dal padre di un piccolo paziente. In base a quanto ricostruito dalla polizia, al bambino era stato assegnato il codice verde per i sintomi di un’influenza, ma l’attesa al triage avrebbe fatto andare l’uomo su tutte le furie. Quelli successivi sono stati momenti di estremo caos che hanno dato vita all’ennesima giornata di tensione in una delle aree di emergenza maggiormente presa d’assalto nel capoluogo siciliano.

Il papà del bimbo avrebbe prima protestato per accelerare i tempi, poi avrebbe preso di mira i due infermieri, schiaffeggiandoli. L’episodio gli è costato una denuncia per interruzione di pubblico servizio, ma nella notte il caos è scoppiato anche in un altro pronto soccorso. Un uomo si è infatti presentato all’ospedale Cervello per una ferita ad una gamba considerata non grave. Anche in questo caso i tempi d’attesa sono stati considerati troppo lunghi e l’ira ha preso il sopravvento: avrebbe cominciato anche lui a protestare, a chiedere di essere visitato subito. Poi si è scagliato contro il distributore automatico di bevande, colpendolo più volte. Nonostante l’intervento dei sanitari, che hanno tentato di tranquillizzarlo, l’uomo ha sferrato un pugno anche contro la teca di plexiglass in cui si trova l’estintore, spaccandola.

E’ stato così necessario l’intervento dei carabinieri. “Ci troviamo ancora una volta in un periodo di grande affluenza – spiegano dall’azienda sanitaria – caratterizzato dal picco influenzale e da numeri record sul fronte dei ricoveri e degli accessi nei pronto soccorso. Casi come questo continuano ad essere molto preoccupanti e oltre a mettere in pericolo il personale medico, ostacolano il lavoro già reso complesso dagli alti numeri”. Una vera e propria emergenza che già nei mesi scorsi è stata più volte evidenziata dai sindacati, che chiedono interventi risolutivi, da estendere anche alle guardie mediche. 

“La misura è colma, tutto questo non è più tollerabile. Siamo pronti a tutte le forme di protesta al fine di garantire una maggiore tutela dei pazienti e di tutti gli operatori sanitari”. Lo affermano Aurelio Guerriero e Vincenzo Augello, rispettivamente segretario territoriale e segretario aziendale del Civico, commentando l’ennesima aggressione ai danni di operatori sanitari. “Il clima che si è creato – dicono i dirigenti del Nursind – e i problemi agli organici, hanno contribuito a esasperare gli animi. Gli episodi di violenza si moltiplicano. Noi infermieri, per legge, siamo portatori di una ‘posizione di garanzia’ nei confronti dei pazienti, ma allo stesso tempo lo è il datore di lavoro nei nostri confronti. Pertanto, ove le nostre richieste venissero ascoltate, adiremo a tutte le forme di protesta possibili al fine di garantire una maggiore tutela dei pazienti e di tutti gli operatori sanitari”. Sull’episodio è intervenuto anche Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, che ha puntato il dito contro il blocco delle assunzioni e le proroghe brevi ai contratti invocando un intervento dell’assessore regionale alla Salute, e ha auspicato che “le aziende sanitarie prevedano nei bilanci un budget per garantire la sicurezza nei reparti, soprattutto nei pronto soccorso”.

“Negli ultimi cinque anni, l’organizzazione sindacale Fsi-Usae Federazione sindacati autonomi indipendenti, aderente alla Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, guidata dal segretario generale Adamo Bonazzi  ha denunciato, soltanto nei vari presìdi ospedalieri siciliani, circa 63 aggressioni, di cui 12 nel 2015, 14 nel 2016 e 15 nel 2017”, spiega il segretario territoriale e coordinatore nazionale Calogero Coniglio riprendendo il testo del disegno di legge n. 2909 “Disposizioni per garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l’incolumità di cittadini ed operatori sanitari presso le strutture ospedaliere e i presidi ambulatoriali di guardia medica”, presentato su iniziativa del Senatore Antonio Scavone e di altri 16 senatori che hanno attenzionato il crescente aumento del fenomeno delle aggressioni a carico del personale sanitario negli ospedali su tutto il territorio nazionale. Abbiamo denunciato più volte a Procure, Questure, Prefetture, Assessorato regionale della Salute e a Sindaci, la mancanza di sicurezza del personale sanitario nelle strutture sanitarie siciliane – continua Coniglio – Chiediamo adesso un intervento dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza al quale abbiamo inviato il nostro dossier e chiesto un incontro per discutere sulle disposizioni che mirano a garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l’incolumità di cittadini ed operatori sanitari presso le strutture ospedaliere. Un provvedimento diventato ormai necessario e che non può essere più rimandato”.


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