CATANIA – “Rigiochiamo la partita, e lo chieda Agnelli”. Questa la doppia provocazione di Antonino Pulvirenti, patron del Catania, al presidente bianconero Andrea Agnelli. Il giorno dopo la bufera arbitrale per il gol annullato a Bergessio e l’errore del guardalinee Luca Maggiani, ammesso perfino dal designatore Stefano Braschi, il presidente del Catania rilancia e rivolge un invito diretto al numero uno di Corso Galileo Ferraris: “Ricominciamo da qui, cominciamo a fare applicare regole precise. Scuse? Sono scontate, lo so che sono in buona fede, ma è un episodio che va oltre”.
Pulvirenti, intervenuto stamani a Radiouno alla trasmissione ‘Radio Anch’io lo sport” si rivolge nuovamente ad Agnelli: “Dice che vuole riformare il calcio. Inizi dalle cose più semplici, chieda lo 0-3 a tavolino per la sua squadra. Non gli daranno ascolto, ma farebbe un gran gesto. Serve una punizione severa per i giocatori della Juve”. Pulvirenti dice che le proteste della panchina bianconera per fare annullare il gol catanese “é inaudito, non è mai successo. A parti inverse ci avrebbero espulso tre giocatori della panchina. Avevano preso la decisione giusta, e questa è la cosa cosa che fa più rabbia.
Poi Maggiani ha indotto l’arbitro a sbagliare. La sudditanza psicologica è palese. Sul gol annullato – aggiunge – il quarto uomo non si accorge nulla ed era vicino, cinque minuti dopo vede me da quaranta metri che applaudo e giustamente mi butta fuori. Allora il regolamento lo conosce, solo che non vale per tutti”. E la conferma della sudditanza, secondo Pulvirenti, arriverebbe anche dal web: una pagina facebook col nome di Luca Maggiani presenta lo scudetto Juve – l’accusa di Pulvirenti – ma quella non è una pagina ufficiale del guardalinee – replica l’associazione arbitri. Finisce con minacce di querele, la richiesta di intervento alla procura federale, e lo stemma dei bianconeri che sparisce da quella pagina.