Quattro ex deputati, due eletti| Caputo e Cristaldi grandi sconfitti - Live Sicilia

Quattro ex deputati, due eletti| Caputo e Cristaldi grandi sconfitti

Giuseppe Laccoto e Maria Grazia Bandara

Tra i delusi dal voto due nomi di peso della politica regionale.

AMMINISTRATIVE 2019
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PALERMO – Due ex deputati gioiscono, altrettanti devono farsi da parte. Destino opposto alle amministrative per quattro nomi forti della politica siciliana. Ce l’hanno fatta Giuseppe Laccoto e Maria Grazia Brandara, neo sindaci di Brolo e Naro. Sconfitti Salvino Caputo e Nicola Cristaldi a Monreale e Calatafimi. Tutti e quattro in passato sono stati deputati regionali.

Per Laccoto, 70 anni compiuti ieri, è stato il più bello dei compleanni. Docente di lettere in pensione, è stato a lungo il personaggio di punto del Partito democratico messinese. Approdato all’Ars nel 2006 nella file della Margherita, è stato deputato per il Pd nelle successive tre legislature e fino allo scorso marzo. A Brolo non c’è stata partita. Laccotto ha raggiunto il 47 per cento dei voti. Ha avuto la meglio sull’uscente Irene Ricciardello che nelle ultime ore di una infuocata campagna elettorale aveva ricevuto l’appoggio di Cateno De Luca, sindaco di Messina e della Città metropolitana.

Esulta anche, Maria Grazia Brandara, neo sindaco di Naro, in provincia di Agrigento. Nel suo caso è stata una vittoria per una pugno di voti. Trentuno per la precisione le preferenze che la separano da Vincenzo Giglio (34,31% contro 33,58%). Brandara, già sindaco del paese, nel 2006 è stata deputato regionale eletta nella lista Udc Cuffaro presidente. La sua è stata una lunga trafila politica. Consigliere provinciale ad Agrigento negli anni ’80, sindaco a Naro fino al 2009 quando fu sconfitta. Poi la parantesi nella macchina burocratica regionale come braccio destro dell’ex vice presidente Mariella Lo Bello durante il governo Crocetta. Quindi la nomina a commissario straordinario Irsap e commissario straordinario a Licata. Da quest’ultimo incarico si è dimessa lo scorso maggio dopo avere ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Caltanissetta sul cosiddetto “Sistema Montante”. 

Salvino Caputo ha sperato di tornare alla guida del comune di Monreale. Non solo non è andato al ballottaggio, ma si è dovuto accontentare con il suo 13,92% della quarta piazza. Era stato sindaco nel comune del Palermitano quindici anni fa e ci ha riprovato dopo avere incassato il via libera da Forza Italia. Per alcuni mesi è stato dirigente della Lega in Sicilia. L’avvocato monrealese in passato è stato il politico di riferimento e collettore di voti a Monreale e dintorni. Nei mesi scorsi ha ricevuto un avviso di conclusione indagini nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Termini Imerese – inchiesta per la verità picconata dal Tribunale del Riesame – che lo vede coinvolto insieme al fratello Mario. Salvino Caputo, incandidabile per una condanna passata in giudicato, aveva chiesto la riabilitazione che però tardò ad arrivare. E così alle ultime regionali avrebbe deciso di puntare tutto sul fratello nella lista “Noi con Salvini”. Secondo l’accusa, si sarebbe trattato di un inganno elettorale.

L’altro grande deluso è Nicola Cristaldi. Per dieci anni è stato sindaco di Mazara del Vallo. Non potendosi candidare per un terzo mandato l’ex presidente dell’Ars – con una lunga militanza nel Movimento sociale, in Allenza nazionale e infine nel Popolo della libertà – sperava di trasferite la sua esperienza a Calatafimi. Ha raccolto il 33 per cento dei consensi, quasi 15 punti in meno del suo avversario Antonino Accardo. Per lui è stata una doppia sconfitta, visto che non ce l’ha fatta neppure l’avvocatessa Mariella Martinciglio, a cui Cristaldi aveva affidato la sua eredità politica mazarese.

 


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