PALERMO – L’attesa è tutta per il confronto col Mef: per mettere in sicurezza il bilancio servono al governo Musumeci 650 milioni di euro. Risorse che potrebbero essere recuperate dalla massa finanziaria, pari a 1 miliardo di euro, che la Sicilia deve allo Stato come contributo al risanamento della finanza pubblica. L’incontro in video-conferenza per affrontare il tema potrebbe esserci domani; il governo Musumeci nei giorni scorsi, tramite l’assessore all’Economia Gaetano Armao, ma anche con una lettera al premier Conte, ha chiesto di potere utilizzare l’intero contributo o almeno 700 milioni per sostenere la manovra finanziaria. Senza quei fondi per il governo sarà un problema serio.
“Ci sono delle ipotesi, vedremo: intanto aspettiamo cosa uscirà fuori dal confronto col Mef”, dice il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona. L’obiettivo comunque è quello di evitare la catastrofe, vale a dire tagliare 650 milioni per potere chiudere il bilancio, proprio nel pieno di una pesante crisi economica a causa dell’emergenza Covid-19 con lo Svimez che ha stimato in 2,1 miliardi le risorse andate in fumo nell’isola solo nel mese di marzo. I tempi per governo Musumeci sono molto stretti: il bilancio deve essere approvato dall’Assemblea siciliana entro il 30 aprile, data di scadenza dell’esercizio provvisorio. E finora all’Ars non sono arrivati i documenti contabili e finanziari approvati dalla giunta Musumeci.
(ANSA)