PALERMO – “Ci piacerebbe che i lavoratori venissero percepiti dalla cittadinanza esattamente come sono, appunto lavoratori e non dipendenti e queste giornate di criticità lo hanno ampiamente dimostrato”. Lo dicono i sindacati Rap, Fp cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas dopo l’appello rivolto dall’ amministrazione comunale finalizzato a stimolare i lavoratori Rap a profondere un ulteriore doppio contributo per fare uscire la città dalle difficoltà nella quale è ricaduta.
E proseguono “senza il doppio contributo quotidiano dei lavoratori, stante l’attuale forza lavoro e parco mezzi, si vivrebbe in una condizione di continua emergenza. Nove ore di lavoro continuative al giorno a 35/40 gradi, sono il segnale tangibile che i lavoratori sono con la città al contrario non è questa la sensazione spesso percepita dai 1650 dell’azienda di piazzetta Cairoli”.
Ed aggiungono, “non dimentichiamo che il Consiglio comunale non vota e fa prevalere logiche politico-elettoralistiche, che il 50% dei contribuenti non paga la TARI e questo mette in crisi l’azienda che per legge di Tari si alimenta e che le centinaia di discariche a cielo aperto con materassi, mobili, wc, sfabbricidi, carcasse di moto non si creano certamente dal nulla. Eppure sul banco degli imputati salgono sempre i lavoratori” . I sindacati concludono “Senza il pagamento della Tari il Comune non riesce a sostenere l’azienda e senza adeguate risorse economiche l’Azienda arranca, non acquista mezzi ne’ fa assunzioni, facile immaginare che se Rap avesse i 50 milioni di crediti vantati potrebbe fare assunzioni, comprare mezzi ed attrezzature e costruire impianti di recupero, trattamento rifiuti e nuove sedi aziendali. I lavoratori Rap non si tirano indietro, l’amministrazione comunale renda subito esigibili gli impegni sugli extracosti e ricapitalizzazione”.