PALERMO – La sua rapina a mano armata fu una delle tante messe a segno la scorsa estate ai danni degli hotel della città. Alfonso Vassallo, 46 anni, entrò nel cuore della notte all’Astoria di via Montepellegrino. Indossava un paio di pantaloni, una camicia e sulle spalle aveva un maglione. Poteva essere un cliente come tanti, con un sacchetto tra le mani e un paio di occhiali di vista.
Pochi passi per raggiungere il portiere alla reception e un movimento veloce per afferrare il grosso coltello che nascondeva nella busta. Momenti di terrore per il dipendente dell’hotel, che si è visto puntare contro l’arma da taglio. Sotto minaccia di Vassallo è stato costretto a raccogliere tutti i soldi in contanti che si trovavano nella cassa e a consegnargieli.
Ma all’occhio della telecamera non è sfuggito nulla. Il sistema di telesorveglianza ha infatti registrato tutto, dall’ingresso di vassallo, fino alla sua uscita dalla struttura alberghiera, finita nel mirino pochi giorni prima dell’hotel Idea di viale Regione Siciliana, dove il portiere fu chiuso in uno stanzino dai rapinatori.
Un’escalation di rapine che ha portato gli uomini del Contrasto al crimine diffuso della squadra mobile a lunghe e serrate indagini coordinate da Carmine Mosca. Indagini che hanno oggi condotto al fermo del 46enne, pluripregiudicato palermitano di via Alessi.
A tradire il malvivente, che era riuscito a scappare con quattromila euro, sono state le immagini che hanno immortalato il suo volto. I suoi precedenti penali hanno poi fatto il resto, rappresentando indizi fondamentali per la sua identificazione.
Gli investigatori sono risaliti a Vassallo anche dopo avere rintracciato l’auto che si vede nel filmato delle telecamere esterne: una Fiat Panda con una ruota senza copricerchio. Nel corso di una perquisizione in casa di Vassallo, infine, la polizia ha trovato gli abiti che l’uomo aveva utilizzato durante la rapina.
