PALERMO – “Con Ingroia abbiamo avuto sempre un rapporto leale, basato su un comune obiettivo: lottare contro la mafia e il malaffare. Non abbiamo avuto mai intrighi né accordi sotto banco, perche né lui né io siamo capaci di fare questo. Quando Ingroia ha parlato con me ha sempre avuto parole di elogio nei confronti del Capo dello Stato. Non sono mai entrato nelle dinamiche delle inchieste della magistratura, perché penso che lì la politica si debba fermare, secondo il motto ‘noi ad Atene rispettiamo e leggi e i magistrati”’. Lo dice il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.
”Oggi Ingroia è un magistrato in quiescenza che sta continuando a operare per il bene della società. Non abbiamo mai discusso di assessorati e sarei lusingato se lui fosse pronto a questa scelta, perché gli uomini vanno rispettati sempre. Ingroia è anche l’uomo delle inchieste sulle stragi che ha fatto condannare centinaia di mafiosi, come tanti altri magistrati che combattono la mafia. Nessuno può permettersi di denigrare quel lavoro, come ho sempre rispettato il lavoro che il Pm Marino ha fatto da magistrato”.
”Alcuni partiti – concldue – non fanno nomi, pretendono di deciderli da soli in contrasto con quanto è avvenuto negli ultimi 10 anni nella politica italiana, pretendono di dare diktat e censurare non i miei atti concreti di governo, ma persino il mio inconscio. C’è qualche partito che può dire di aver ricevuto da me sollecitazioni sul possibile gradimento di qualche assessore in giunta? Perché allora intervenire preventivamente, si vuole forse alimentare lo scontro per rendere impossibile qualsiasi soluzione? Capisco che l’ultimo rappresentante del Pcus in Italia vive ad Enna, però quell’uomo non può più dettare l’agenda politica. E’ un dirigente del Partito Democratico va considerato, non mi sono mai caratterizzato per particolari scontri con il medesimo, però lui rispetti il presidente, non Rosario Crocetta, ma il presidente della Regione siciliana”.