Chi scava a mani nude, nella polvere di Ravanusa, chi non chiude occhio, chi non ha né mangiato, né bevuto, chi non ha dormito. Chi sta lavorando contro la morte per la vita, lo fa anche per l’amore, perché cerca di salvare l’amore. Per Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, ancora dispersi. Erano a casa, in famiglia, in visita ai rispettivi suoceri e genitori, quando il boato ha inghiottito palazzi e quartieri. Angelo Carmina, pure lui, è ancora disperso mentre la moglie, Maria Crescenza Zagarrio, detta Enza, è stata trovata senza più vita. Selene è incinta al nono mese di gravidanza. Deve partorire tra una settimana.
Un amore grande, un sogno, una dolcezza che si tenta di strappare al peggio. Selene e Giuseppe hanno disseminato sui social le tracce dell’immensità che li unisce. Si erano sposati ad aprile. Dai messaggi social si intuisce che avevano dovuto rimandare il loro matrimonio per il Covid.
Lei aveva scritto: “Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra Casa che è lì a guardarci e a dirci aspetto Voi, eravamo pronti si, ma qualcosa é andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi; settembre doveva essere la ciliegina sulla torta, ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per NOI qualcosa di speciale, qualcosa che va al di là dalle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non quello del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella data abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 APRILE 2021 affidandoci a chi da lassù ci ha guidati fino ad ora”.
Ma infine erano saliti all’altare insieme. Avevano punteggiato su Facebook le tappe del loro essere una cosa sola. Sul profilo di Giuseppe c’è una foto festosa delle nozze, all’uscita della chiesa.
Si scava ancora, nelle polvere e nelle macerie di Ravanusa. Parenti e amici aspettano notizie, in piedi, davanti a quello che resta di un quartiere. Si scava. Si prega e si spera che l’amore di un uomo, di una donna e del loro bambino sia stato protetto da un miracolo. E’ l’affetto di tutti, con la preghiera di tutti.