RAVANUSA – Tre bossoli di arma da fuoco, una bottiglietta con un liquido non identificato e un mazzo di fiori finti attaccati sul muro dell’abitazione del sindaco di Ravanusa, Salvatore Pitrola. L’intimidazione è stata scoperta nei giorni scorsi, dopo che nelle scorse settimane era stata bruciata l’auto di famiglia del vice presidente del consiglio comunale. La denuncia alle forze dell’ordine è stata fatta soltanto nelle ultime ore perché il sindaco ha voluto proteggere i suoi familiari.
“Il mio silenzio di questi giorni non è debolezza. È rispetto. Rispetto per la serenità delle persone che amo e a cui devo tutto. A loro devo la mia vita. Ed è per proteggerne la serenità che ogni mia scelta è sempre guidata dal rispetto e dalla responsabilità” dice il sindaco.

Pitrola si chiede però il significato dell’avvertimento ricevuto: “Davanti a gesti così vili una domanda sorge spontanea, a chi dà fastidio il mio operato? Un impegno quotidiano fondato su trasparenza, legalità e rinnovamento, portato avanti nell’interesse della comunità. Il mio impegno politico nasce solo da questo. Non da ambizioni personali. Non da carriere da costruire. Di politica non vivo e non vivrò. Concluso questo percorso – ha spiegato – tornerò al mio lavoro, ai miei hobby e soprattutto alla mia famiglia, che in parte ho trascurato per servire la mia comunità”.
Anci Sicilia: “Grave episodio che colpisce le istituzioni democratiche”
Anci Sicilia esprime la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni del sindaco di Ravanusa, Salvatore Pitrola, vittima di un inquietante gesto avvenuto davanti alla propria abitazione, dove sono state trovate cartucce, fiori e una bottiglia dal contenuto sospetto.
“Si tratta di un episodio di estrema gravità che colpisce non solo il primo cittadino, ma l’intera comunità ravanusana e le istituzioni democratiche che il sindaco rappresenta. Atti di questo genere non possono e non devono trovare spazio nella nostra società e vanno contrastati con determinazione e unità”, dicono il presidente Paolo Amenta e il segretario generale, Mario Emanuele Alvano.
Anci Sicilia manifesta piena vicinanza e solidarietà al sindaco di Ravanusa e alla sua famiglia, ribadendo il proprio sostegno a tutti gli amministratori locali che, ogni giorno, svolgono il loro ruolo con responsabilità, impegno e senso dello Stato, spesso in contesti difficili e complessi.
“Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, affinché venga fatta piena luce sull’accaduto e i responsabili vengano individuati nel più breve tempo possibile – sottolineano -. Anci Sicilia continuerà a essere al fianco dei sindaci, difendendo il valore della legalità, della democrazia e della libertà di azione amministrativa”.
La solidarietà di Schifani
“Esprimo a nome mio e del governo regionale la più sentita solidarietà e vicinanza al sindaco di Termini Imerese Maria Terranova e al sindaco di Ravanusa Salvatore Pitrola per le gravi minacce ricevute – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani -. Gesti gravissimi e preoccupanti che condanno con fermezza e sul quale auspico si faccia al più presto piena luce. Chi si accanisce su un rappresentante delle Istituzioni, e specialmente su un sindaco, è colpevole di ferire il cuore della nostra democrazia”.
Galvagno: gesto vile
“Desidero esprimere, a nome mio personale e dell’intera Assemblea Regionale Siciliana, la più ferma condanna per i gravi ed inquietanti atti intimidatori ai danni di Salvatore Pitrola e Maria Terranova, rispettivamente sindaco di Ravanusa e Termini Imerese. Si tratta di gesti vili che colpiscono non solo l’istituzione che essi rappresentano, ma la serenità delle loro famiglie. Confido che si possa fare piena luce sull’accaduto e ai due primi cittadini rinnovo la mia piena e sincera solidarietà, insieme all’auspicio che possano continuare il proprio impegno amministrativo con la stessa determinazione che li ha contraddistinti durante i rispettivi mandati – afferma il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno -“.
Catanzaro (Pd): “Episodio che non può essere tollerato”
“A nome mio e dell’intero gruppo, esprimo la mia più convinta solidarietà al sindaco di Ravanusa, Salvatore Pitrola, vittima di un grave e vile atto intimidatorio”. lo afferma oggi il capogruppo Pd all’Ars Michele Catanzaro, vicino come sempre a tutti gli amministratori che in prima linea si impegnano ogni giorno per le nostre comunità, raggiunto nei giorni scorsi da un atto palesemente intimidatorio.
“Un episodio del genere – dice Catanzaro – non può essere minimizzato né tollerato. Le istituzioni hanno il dovere di reagire con determinazione, garantendo che venga fatta piena luce sull’accaduto e che i responsabili siano individuati e perseguiti senza esitazioni. A chi ogni giorno amministra con trasparenza, legalità e senso del dovere deve arrivare il sostegno compatto di tutte le forze politiche che credono nella democrazia. La Sicilia non può e non deve piegarsi a logiche di intimidazione, paura o violenza: la risposta deve essere ferma, unitaria e inequivocabile. Siamo vicini al sindaco Pitrola – aggiunge Catanzaro – che proseguirà il proprio lavoro con la stessa dedizione mostrata finora, nell’interesse esclusivo della comunità di Ravanusa”.

