CATANIA – Non è ancora arrivato il momento della resa dei conti. Ma quello dei conteggi certamente sì.
A Catania (come dappertutto) i dati hanno lasciano poco spazio a qualunque interpretazione del giorno prima ed in casa centrodestra si comincia già a tirare le somme.
In città e provincia, Forza Italia fa la lepre. Abbatte il muro del 24% e piazza tra i più votati l’attuale assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone nella lista che, però, è stata sbaragliata da Edy Tamaio.
All’interno della Lega, le oltre 21 mila preferenze racimolate e la percentuale siciliana che orbita attorno al 7% non lasciano dubbi sulla conferma dell’uscente Raffaele Stancanelli che cinque anni fa era candidato con Fratelli d’Italia.
E proprio tra le fila dei patrioti (dove manco a dirlo la più votata è stata Giorgia Meloni), si è consumato il derby fratricida a tre Milazzo-Razza-Giammusso. I primi due l’hanno spuntata in virtù dell’accordo stretto sull’asse Catania-Palermo che ha finito, inevitabilmente, col mettere all’angolo il coordinatore regionale Salvo Pogliese, main sponsor del sindaco di Gravina.
Un braccio di ferro che a Catania ha visto tuttavia Giammusso mettere assieme quasi 23 mila preferenze; oltre 19 mila per Razza; 11550 per Milazzo.