CATANIA – L’ultimatum è arrivato. Antonino Recca vuole conto e ragione su quanto Oscar Giannino ha dichiarato in quel convegno milanese e che la “diabolica” piattaforma internet ha divulgato trasformandolo in un vero e proprio caso mediatico. Il rettore dell’Ateneo catanese non utilizza filtri e si rivolge direttamente all’ormai dimissionario leader del movimento Fare per fermare il declino: “Smentisca un mio coinvolgimento o, entro tre giorni, con estremo rammarico, sarò costretto a adire le vie legali”. afferma il rettore di Catania, Antonino Recca attraverso una nota redatta direttamente dall’avvocatura dell’Ateneo.
A spingere Antonino Recca a fare questo passo “ufficiale” sono stati molti professori dell’Università, incontrati ieri al teatro Sangiorgi in occasione della visita di Mario Monti a Catania, che “non vogliono – dichiara a LiveSiciliaCatania il candidato al Senato alla Lista Monti – che l’Ateneo catanese sia additato come un luogo dove non sia assicurata la libertà di scelta personale”. Giannino, infatti, nelle sue dichiarazioni milanesi ha fatto riferimento a “presunte pressioni che il rettore di un ateneo di una grande città del Sud avrebbe esercitato su un professore associato al fine di impedirgli la candidatura nelle liste di Fare per fermare il declino”.
“Il luogo da lei citato nel suo discorso – spiega Recca nella nota rivolgendosi a Giannino – e la circostanza, di certo a lei ben nota, che proprio il rettore dell’università di Catania fosse candidato al Senato nella lista Con Monti per l’Italia, ha avuto come conseguenza immediata e diretta che la notizia (che, ove vera, avrebbe costituito gli estremi quantomeno del reato di minaccia) fosse percepita dalla collettività, prima, e dalla stampa, poi, come certamente riferibile allo scrivente”.
“La notizia è del tutto priva di fondamento – sottolinea ancora il rettore – prova ne sia che tanto un professore ordinario quanto un professore associato dell’università di Catania sono candidati in liste di altri partiti proprio per le politiche”. “Con estremo rammarico per l’accaduto – conclude Recca – la invito pertanto a smentire pubblicamente l’informazione da lei divulgata come riferibile allo scrivente, riservandomi, ove ciò non accada, nel termine di tre giorni, di adire le vie legali, per la tutela della mia immagine, del mio onore, della mia reputazione, della mia dignità personale e professionale, nonché di quelli di tutta l’università di Catania”.
“Non possiamo permetterci che l’Università etnea sia messa così alla berlina – spiega Recca al telefono. L’invito a Giannino, rispetto a lunedì non è stato diffuso solo attraverso i mass media, me stato inviato ufficialmente tramite fax alla direzione del movimento Fare per fermare il declino. Tre giorni per smentire o Oscar Giannino rischia la querela.