PALERMO – Ultime ore di campagna per il referendum di domenica 17 aprile sulle trivellazioni in mare. Un fronte trasversale di politici si sta appellando agli elettori per sostenere la causa del Sì, che passa per il raggiungimento del quorum. Ma ci sono anche i politici che si pronunciano per il no o per l’astensione.
Tra gli ultimi a esprimersi in queste ore a favore del Sì esponenti di centrodestra e di centrosinistra, anche on controtendenza rispetto ai loro partiti. E il Movimento 5 Stelle, che oggi in Sicilia con Luigi Di Maio è tornato a chiedere ai siciliani di andare alle urne. Sì anche per Salvo Pogliese, parlamentare europeo di Forza Italia, e per i senatori siciliani del gruppo Ala Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone. Oggi a Catania ennesima iniziativa per il Sì al referendum di Nello Musumeci e del suo movimento #DiventeràBellissima. “Votare e votare SI è lo strumento per dare un segnale chiaro alla politica nazionale sulla necessità di una svolta energetica”, dice Roberto Di Mauro dell’Mpa.
Nel centrosinistra ribadisce il suo sì Mariella Maggio del Pd, e sulla stessa posizione si schiera il deputato regionale di Sicilia democratica Giambattista Coltraro. “Facciamo appello ai comuni e ai cittadini siciliani di andare a votare e soprattutto a votare Si al referendum sulle trivelle e a non perdere l’occasione per promuovere un modello alternativo di sviluppo che certamente favorirebbe la nascita migliaia di posti di lavoro”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, anche se tra i sindaci siciliani non mancano i contrari al referendum.
“Vivo a Ginevra, ho già votato, per posta, per il referendum del 17 aprile”, ha detto lo scienziato Antonino Zichichi al programma di Rai Radio2 senza dire però per cosa ha votato.
Contrario al quesito referendario l’assessore al Turismo Anthony Barbagallo, che sposa la linea del suo partito, il Pd. E si dichiara contrario anche il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia, che però annuncia su facebook che andrà a votare.
