PALERMO – Dopo un primo stanziamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti regionali, il governo Schifani apre il capitolo del rinnovo contrattuale dei dirigenti per il triennio 2019-2021. La Giunta, riunita a Palazzo d’Orleans, ha approvato due atti di indirizzo per l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Arrivano direttive sulla contrattazione decentrata integrativa 2023 e il rinnovo del Contratto dei dirigenti regionali (l’ultimo risale al 2019/2021). Con la prima delibera si danno gli indirizzi per la contrattazione decentrata tra Aran e sindacati sul salario accessorio. Si stabilirà il peso delle macrostrutture e delle strutture subordinate.
Il ruolo dell’Aran
Entrambi i documenti, messi a punto dall’assessore alla Funzione pubblica Andrea Messina, sono indirizzati all’Aran dove l’attuale commissario straordinario, Accursio Gallo, ha ricevuto la proroga trimestrale del proprio mandato. Gallo resterà in sella fino a metà febbraio. A seguire bisognerà nominare i componenti del Comitato direttivo dell’agenzia. Il governo Schifani, quindi, decide di aprire un altro dossier relativo al personale della Regione: gli aumenti delle buste paga dei dirigenti. Il Collegato ter, appena approvato dall’Assemblea regionale siciliana, è servito a dare le prime risposte ai dipendenti con una dotazione di dieci milioni e 700mila euro per l’anticipo dei pagamenti delle spettanze relative al rinnovo del contratto 2022/2024.
Messina: “Adeguamento retributivo”
Le indicazioni fornite all’Aran per il rinnovo contrattuale sono tarate sulle risorse attualmente disponibili, che potrebbero essere ulteriormente incrementate se prima del rinnovo del contratto verrà recepita in Sicilia la normativa nazionale sul trattamento accessorio. A livello nazionale, per tutti i comparti del pubblico impiego, è previsto per gli incrementi contrattuali un limite del 3,78 per cento della massa salariale 2018. Lo schema di proposta su cui dovrà lavorare l’Aran è stato elaborato sulla base delle indicazioni contenute nell’atto di indirizzo nazionale emanato nel maggio scorso e delle risorse stanziate dal bilancio regionale per il rinnovo. “Stiamo cercando di definire in tempi brevi – afferma Messina – la contrattazione di tutto il personale regionale. Con questo atto di indirizzo, ispirato a quello dello Stato, si avvia la contrattazione anche per la dirigenza. Il nostro obiettivo è garantire anche ai dipendenti regionali tempi di rinnovo e di adeguamento delle retribuzioni analoghi a quelli previsti per le amministrazioni statali, e in genere per il pubblico impiego”.
Le altre misure per il personale della Regione
Una operazione che si completa con la legge di stabilità 2024-2026, dove sono previsti oltre 1,6 milioni di euro per l’incremento dei trattamenti economici accessori del personale (nel rispetto del limite massimo pari allo 0,22% del monte salari 2018). Il ddl varato dalla giunta Schifani, inoltre, stanzia per il completamento della riclassificazione 3,4 milioni di euro (pari allo 0,55% della massa salariale del 2018) e altri 4,3 milioni di euro per il rinnovo contrattuale.