PALERMO – Intesa Regione-sindacati sulla mobilità dei dipendenti. L’accordo tra Palazzo d’Orleans Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl prevede lo stop temporaneo ai provvedimenti che riguardano i trasferimenti dei lavoratori, a cominciare da quello che interessa 150 dipendenti regionali che dai propri dipartimenti erano stati destinati al servizio di guardiania delle dighe della Regione Siciliana. “Deportazioni”, le avevano definite i sindacati.
La richiesta di sospendere i trasferimenti è arrivata oggi nel corso di un incontro che si è svolto all’assessorato Funzione pubblica: allo stesso tavolo l’assessore Bernadette Grasso e i rappresentanti sindacali. Stando a una nota dei tre confederali, la via d’uscita dall’impasse, che prevede una sospensione temporanea dei provvedimenti di mobilità, prevede un percorso condiviso che si fondi innanzitutto su due pilastri: la decisione volontaria e l’incentivo, anche economico.
“I trasferimenti, così come erano stati avviati sono inaccettabili, soprattutto perché privi di criterio e potenzialmente dannosi per l’amministrazione stessa – le parole di Gaetano Agliozzo e Clara Crocè della Fp Cgil, Paolo Montera e Fabrizio Lercara della Cisl Fp, Enzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl –. Impossibile pensare di cambiare totalmente mansioni a un lavoratore senza prima avergli permesso di accedere a percorsi di formazione e riqualificazione. Non si può effettuare la mobilità del personale solo per emergenza, deve essere funzionale ed organizzata”.
A breve in assessorato dovrebbe partire un tavolo interdipartimentale. “Abbiamo chiesto all’assessore – spiegano i sindacalisti – di attivare al più presto un confronto con i dirigenti generali per definire il reale fabbisogno, considerando il reale carico di lavoro dei singoli dipartimenti per dipendente. Inoltre, vorremmo che il tavolo si trasferisse dinanzi al presidente della Regione. L’obiettivo del tavolo, infatti, è quello di costruire un piano industriale che miri contemporaneamente all’efficienza dei servizi e che, allo stesso tempo, rispetti i diritti dei lavoratori”.
Le richieste dei sindacati sono state accolte da Grasso che ha ribadito però “l’urgenza della questione”. L’idea di un tavolo ad hoc che analizzi la situazione è presa in considerazione dall’assessore alla Funzione pubblica: la convocazione, a questo punto, potrebbe arrivare a giorni. “Dobbiamo trovare al più presto una soluzione per quella che è un’emergenza che riguarda tutto l’apparato regionale – sottolinea Grasso -. Abbiamo rappresentato oggi le esigenze di personale dei dipartimenti e mentre attendiamo che vengano confermate le linee guida nazionali sulla programmazione dei fabbisogni, a cui stiamo lavorando avvalendoci della collaborazione del Formez, rimane comunque l’esigenza di redistribuire meglio il personale quindi avviamo intanto il confronto sulla mobilità con i sindacati e i dirigenti generali”.
I primi dipartimenti coinvolti saranno Acqua e rifiuti e Ambiente. Grasso ha garantito anche che proverà a reperire le risorse necessarie alla istituzione di incentivi per i dipendenti soggetti a mobilità. “Quello raggiunto oggi – concludono i sindacalisti – grazie al senso di responsabilità di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl è un buon risultato che ripristina il rispetto delle relazioni sindacali. Stiamo portando avanti una battaglia che rilanci la pubblica amministrazione siciliana, ma fermo restando il confronto con l’amministrazione, vigileremo costantemente affinché si arrivi al più presto a una soluzione che tuteli i diritti dei lavoratori”.
*Aggiornamento 4/7/2018
“La linea intransigente di Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl sui 150 trasferimenti di dipendenti dagli uffici periferici alle dighe ottiene un primo importante risultato”. E’ quanto si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali. I sindacati autonomi avevano disertato l’incontro convocato alla Funzione pubblica della Regione “contestando pregiudizialmente l’intera logica che aveva guidato la giunta regionale nella prassi della mobilità che avrebbe previsto il trasferimento dei 150 dipendenti dagli uffici periferici tra cui musei e centri per l’impiego”. Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl hanno contestato “il mancato rispetto dell’obbligo della preventiva ricognizione del personale con un piano triennale del fabbisogno e avevano chiesto già da alcuni giorni la sospensione degli effetti della delibera contestata”. “L’assessore Bernadette Grasso ha, di fatto, sospeso gli effetti della delibera di giunta facendo un primo passo verso il dialogo – si legge nella nota – consentendo la ripresa del confronto con tutte le organizzazioni sindacali per l’adozione di soluzioni condivise nel rispetto dei diritti dei lavoratori e per il rilancio dell’azione amministrativa”.