Restituiti i beni ai Morace: valgono 10 milioni di euro

Restituiti i beni ai Morace: valgono 10 milioni di euro

"Non sono frutto di un patto corruttivo"
IL BANDO NAVIGAZIONE
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PALERMO – Restituiti beni per dieci milioni di euro agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, proprietari della compagnia Liberty Lines. La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo rigetta la proposta della procura di Palermo e torna sui propri passi dopo che nel 2019 aveva sequestrato i beni.


I 10 milioni erano stati frutto di un patto corruttivo con l’allora dirigente dell’assessorato alle Infrastrutture e trasporti Salvatrice Sevarino che secondo l’accusa, in cambio di vari regali e l’assunzione della figlia nella compagnia di navigazione, avrebbe formulato un bando su misura affinché i Morace si assicurassero il servizio di trasporto per le isole minori. Per questo aspetto in corso un procedimento penale.


La stessa Severino avrebbe poi omesso volutamente di prevedere meccanismi di recupero delle compensazioni per le corse non effettuate ad esempio per il maltempo. Senza questo meccanismo i Morace avrebbero ottenuto un profitto da 10 milioni di euro che non gli spettava. Ed è questo l’oggetto del provvedimento in sede di Misure di prevenzione.

Il tribunale, presieduto da Raffaele Malizia (composto dai giudici Ettorina Contino e Vincenzo Liotta), però ritiene che non c’è la prova che la dirigente sia stata “indotta dall’intento di avvantaggiare il corruttore Morace, e non si sia piuttosto mossa nel solco di una prassi pur illegittima e censurabile, ma a quel tempo seguita nella sostanziale totalità dei casi analoghi”.

È passata la linea degli avvocati Sergio Monaco e Mario Monaco, Alfonso Furgiuele, Giovanni Di Benedetto, Lorenzo Contrada e Fabrizio Biondo.
I difensori hanno dimostrato che in nessun altro contratto dell’epoca con compagnie di navigazione era stato previsto un meccanismo di recupero delle compensazioni.
Da qui il dissequestro punto Il tribunale ha respinto la proposta di misura patrimoniale nei confronti di Vittorio ed Ettore Morace, restituendo tutti i eni, compreso le quote della Liberty Lines. Respinta anche la proposta di misura di prevenzione personale per Ettore Morace, mentre per Vittorio la proposta era già decaduta per l’incapacità dello stesso di partecipare al processo. L’imprenditore sta male.


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