"Rifiuti, a braccetto | affari e Cosa nostra" - Live Sicilia

“Rifiuti, a braccetto | affari e Cosa nostra”

La denuncia di Antonello Cracolici (Pd)
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“In Sicilia alcune emergenze si stanno costruendo a tavolino, come quella dei rifiuti. Non siamo nella stessa situazione della Campania, perché qui nell’Isola non c’é un problema di recapito della spazzatura ma di raccolta, in quanto è fallito il sistema di gestione degli Ato. Gridando all’emergenza si vogliono far rientrare dalla finestra i termovalorizzatori, che tra l’altro sarebbero costruiti non prima di 3-4 anni, quindi altro che soluzione per l’emergenza. Dietro questa storia degli inceneritori c’é un combinato disposto di affari e Cosa nostra, a cui una parte della politica non riesce ancora a dire di no”. E’ la denuncia fatta dal capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici alla convention del partito organizzata a Palermo, con i deputati regionali eletti nel capoluogo e il segretario regionale Giuseppe Lupo. Cracolici ha attaccato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il sindaco di Palermo, Diego Cammarata. “Il ministro sta strumentalizzando la campagna mediatica di certa stampa che grida all’emergenza – ha aggiunto il capogruppo del Pd -. Far passare l’idea che la presenza dei rifiuti nei cassonetti a Palermo sia colpa dell’assenza dei termovalorizzatori è una grande bugia. Cammarata cerca maldestramente di scaricare le sue responsabilità per una gestione a dir poco folle della raccolta dell’immondizia e della società Amia”. Il Pd, ha spiegato Cracolici alle circa mille persone che hanno partecipato alla convention a Palermo, “ha una posizione chiara sul tema dei rifiuti: noi non abbiamo mai detto no ai termovalorizzatori, abbiamo detto no ai 4 impianti che si volevano costruire con una gara truccata e a quel sistema affaristico che l’Assemblea regionale siciliana ha spazzato via con la nuova legge sui rifiuti”. Per Cracolici “bisogna mettere al centro la raccolta differenziata e gestire il residuo con termovalorizzatori che, come c’é scritto nella legge regionale, rispettano i requisiti previsti dal decreto dell’Unione europea del 2008, utilizzando il rifiuto come combustibile, anche per le centrali elettriche”.


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