Come aveva previsto il nostro notista “Politicus“, Raffaele Lombardo batte un colpo con Cammarata. Risponde in parte in forma indiretta, ma risponde: “”Disapprovo radicalmente la scelta di Cammarata, bisogna sempre rispondere ai magistrati”. L’ha il presidente della Regione siciliana, a margine di un convegno sul servizio idrico, commentando la decisione del sindaco di Palermo Diego Cammarata che ieri, chiamato in Procura per essere ascoltato nell’ambito dell’inchiesta sul percolato nella discarica di Bellolampo, si é avvalso della facoltà di non rispondere. “Se non si parla ai magistrati – ha aggiunto Lombardo – vuol dire che non si hanno ragioni, o che si preferisce tenerle segrete”. Per il sindaco le accuse vanno dal disastro doloso all’inquinamento delle acque e del sottosuolo, dalla truffa alla gestione abusiva della discarica, fino all’abbandono dei rifiuti speciali. Secondo l’accusa, Cammarata avrebbe impartito gli ordini su come gestire l’ex municipalizzata e anche la discarica.
“Finirei sputtanato se Cammarata parlasse bene di me. Permettetemi di ignorarlo. Non me ne occupo e non mi scalfisce”. Così il presidente della Regione Raffaele Lombardo, a margine della cerimonia del giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul bilancio della Regione in corso allo Steri di Palermo, ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Palermo. Nel corso di una conferenza stampa Cammarata aveva definito il governo Lombardo “il peggiore nella storia della Sicilia”.
“Nel pomeriggio avrò a Roma un incontro con il ministro Fitto sui fondi Fas e sui Por. Poi sarò a Invitalia e successivamente al Tesoro per discutere della situazione dei precari degli enti locali in Sicilia”. E’ questa l’agenda di incontri del presidente Regione Raffaele Lombardo, resa nota dallo stesso Governatore a margine della cerimonia del giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul bilancio della Regione in corso allo Steri di Palermo.
“Non possono essere caricati sulle regioni e sugli enti locali la maggior parte degli oneri di questa manovra. La verità è che Roma propone i tagli, ma la gran parte della voragine del debito pubblico è provocata proprio dallo Stato, dalla sua burocrazia e dai suoi apparati”. L’ha detto Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana.
Il presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo non esclude la dichiarazione dello stato di emergenza per la situazione dei rifiuti a Palermo. “Perché no? – ha spiegato – c’é un rapporto di collaborazione con la Protezione Civile”. Il governatore ha aggiunto che incontrerà, tra questo pomeriggio e domani, Guido Bertolaso: “vogliamo fare in modo che la riforma Russo (l’assessore regionale all’Energia ndr) venga attuata in tempi accelerati. Troveremo un’intesa anche con il Comune che non credo possa rifiutare un’ordinanza che lo solleva da problemi che non sono alla sua portata”. Lombardo ha aggiunto che “il buco Amia (la ex municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti in città) scoperto dal governo centrale può essere atribuito a chiunque, anche alla mala sorte, ma non certo alla Regione. E’ colpa di un’azienda comunale che ha le gambe per aria. Non voglio scaricare la croce su nessuno, ma caricarla sulla Regione è ridicolo o penoso”.