CATANIA – Una protesta partita di notte di fronte ai cancelli della ditta Ecocar e terminata questa mattina poco dopo le nove, solo a seguito dell’intervento della Digos della polizia di Stato di Catania. Non è forse l’inizio di una calda estate di proteste, ma certamente il segnale di un tema che tornerà presto nell’agenda cittadina in tema di rifiuti: i lavoratori non assunti nell’appalto settennale per l’immondizia nel capoluogo etneo. Sono gli esclusi dalla clausola sociale, quella che prevede il transito dei dipendenti da un appalto a quello successivo, ma che riguarda solo gli assunti a tempo indeterminato, lasciando fuori i lavoratori a tempo determinato.
Quante persone impiega la raccolta dei rifiuti?
Il piano d’intervento, il documento che stabilisce nel dettaglio come deve essere effettuata la raccolta della spazzatura in città, parla chiaramente: per effettuare il servizio al meglio, sono necessari 247 lavoratori nel lotto Sud (quello affidato ad Ecocar), 203 lavoratori nel lotto Nord (quello andato a SuperEco) e 396 nel lotto Centro (di cui, tra un mese, dovrebbe prendere possesso il consorzio Gema). Al momento del passaggio dal vecchio appalto Dusty al nuovo, almeno nei lotti Sud e Nord, è emerso che a Catania città lavoravano oltre 970 lavoratori. Parecchi di più rispetto agli 846 da impiegare per i prossimi sette anni. Gli operai in più sono almeno 130.
Gli esuberi a tempo determinato
Ed è tra gli esuberi, a tempo determinato, che vanno cercate le ragioni della protesta di questa mattina. Secondo quanto appreso da LiveSicilia, all’origine della manifestazione dell’alba ci sarebbe stata la diffusione della notizia di alcuni pensionamenti tra i lavoratori Ecocar, fatto che avrebbe liberato spazio per nuove assunzioni. Intorno alle 6.30 del mattino, mentre i cancelli dell’autoparco aziendale erano bloccati dai lavoratori in protesta e i mezzi per il servizio di igiene urbana rimanevano chiusi all’interno, i responsabili dell’azienda e la Digos hanno incontrato i rappresentanti dei manifestanti.
Il malcontento interno
Gli ex impiegati avrebbero fatto presente la necessità di effettuare nuove assunzioni attingendo all’elenco delle persone non transitate dal vecchio al nuovo appalto. Ma alla loro richiesta si aggiunge anche quella degli operai a tempo indeterminato part-time: loro sono sì transitati, ma per un numero di ore retribuite inferiore rispetto a quello che sarebbe necessario. Anche perché il piano d’intervento, sulla base del quale sono previsti i costi dell’appalto, non fa distinzione tra personale a tempo pieno e personale a tempo parziale.
Al malcontento esterno, quindi, si aggiunge quello interno: chi è part-time vuole diventare full-time, chi non lavora vorrebbe mettere un piede dentro l’azienda e stabilizzarsi. La soluzione trovata da Ecocar, per il momento, sarebbe di puro compromesso: intanto si ridistribuiscono tra i part-time le ore lasciate libere dai pensionamenti. E per quest’estate, per coprire i piani ferie di tutti i lavoratori, si prevede l’assunzione a tempo determinato di quaranta unità di personale.
Un contentino che minaccia di scontentare molti. E che non risolve, comunque, il problema degli esuberi. Almeno non subito.
Il nuovo bacino prioritario
Tutti i lavoratori extra, intanto, sono stati inseriti in un bacino di priorità dal quale attingeranno le aziende che si occupano della raccolta dei rifiuti a Catania. Da lì si dovrà pescare prioritariamente nel caso di nuove assunzioni, che – numeri alla mano – potranno arrivare solo quando qualcuno dei lavoratori a tempo indeterminato lascerà il proprio posto (per esempio, per andare in pensione).