PALERMO – La Regione fa marcia indietro sul bando per gli esperti nel settore dei rifiuti. L’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon ha annunciato il ritiro del bando con il quale la Regione cercava venticinque esperti per la stesura del nuovo piano rifiuti. L’annuncio è arrivato per bocca dello stesso assessore in audizione davanti alla commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana.
Il bando, la cui esistenza era stata rivelata da Livesicilia, intendeva acquisire tramite un gruppo di venticinque esperti con incarichi di diversa durata: di otto mesi, di un anno e di un anno e mezzo. Tecnici esterni, quindi, dato che, durante l’atto di interpello, fra i dipendenti non era stata individuata “alcuna figura interna idonea” . A ciascun esperto era stata affidata una mansione diversa. Alcune attività consistevano nell’avviare campagne di comunicazione e sensibilizzazione, altre nello sviluppo banche dati e programmi di trattamento dei rifiuti e di prevenzione dei rischi, altre ancora nella redazione di tutti atti connessi al piano come i contratti per la gestione dei rifiuti.
La Regione intendeva, così, dotarsi di un pool di esperti da affiancare ai tecnici del dipartimento nella redazione del piano regionale dei rifiuti. Una squadra sarebbe stata pagata con i fondi europei destinati all’assistenza tecnica: un investimento che sarebbe costato circa due milioni. Pochi giorni prima della pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta della Regione Siciliana, il Partito democratico aveva annunciato di voler portare le carte alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei conti contestandone oltre che l’opportunità anche la legittimità.
Adesso arriva il dietrofront di Pierobon e il gruppo parlamentare del Partito democratico rivendica la propria attività d’ispezione sulla questione. “Evidentemente – commenta l’esponente dem Anthony Barbagallo – avevamo ragione a sollevare dubbi sull’opportunità di creare un ennesimo bacino di precariato. Avevamo detto che a nostro parere all’interno della macchina regionale, nel Dipartimento acque e rifiuti e nei Consorzi di bonifica avevamo già il personale qualificato richiesto. Ora – conclude – sarebbe il caso di chiedere scusa per agli 831 aspiranti che hanno partecipato alla selezione, per le false speranze che il governo regionale ha regalato loro”.
“A luglio – aggiunge il capogruppo Giuseppe Lupo – abbiamo illustrato le nostre profonde perplessità su quel provvedimento. La risposta del governo fu la pubblicazione del bando, ma oggi, evidentemente, si sono resi conto ed hanno fatto marcia indietro. – e conclude – Chiederemo al governo di riferire al più presto in Aula”.