GIARDINI NAXOS – Emergenza igienico sanitaria a pochi passi da un condominio di Giardini Naxos, precisamente a Recanati. In un’area – a causa della presunta incuria dell’amministrazione comunale – si è creata una vera e propria discarica a cielo aperto. Lo denuncia a chiare lettere in un esposto depositato alla Procura della Repubblica di Messina, Alessandro Concetto Lo Presti, in qualità di amministratore del complesso condominiale Naxos Holiday. L’avvocato catanese Tommaso Tamburino, che ha redatto l’esposto, riassume step by step la grave situazione che si è venuta a creare e che presenterebbe precise responsabilità penali da parte di chi “governa” la città di Giardini Naxos.
“Il 4 giugno 2014 è stata istituito – si legge nell’esposto – in zona Recanati, un punto ecologico di raccolta per il conferimento dei rifiuti indifferenziati”. Il sito che è stato posto a pochi metri dalle abitazioni private, e quindi – secondo il legale – in palese violazione dei divieti sanciti dal Piano di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani della Regione Siciliana del giugno 2012, ha generato sin da subito una “situazione di forte disagio”. L’avvocato Tommaso Tamburino non usa mezzi termini: “Si tratta di una discarica a cielo aperto in pieno centro abitato”.
E oltre all’emergenza sanitaria, la presenza di rifiuti (di ogni genere) ha allontanato dal 2014 anche turisti e visitatori da Recanati, che fino ad allora era stata una delle località a forte attrazione turistica. Con un impatto non indifferente anche per le attività commerciali della zona, che “hanno subito un duro colpo”. “Infatti, sebbene nelle intenzioni dell’Amministrazione tale area avrebbe dovuto raccogliere sono materiale destinati alla differenziata – si legge ancora nell’esposto – di fatto la pessima gestione comunale ha consentito l’abbandono, sin dal primo giorno d’apertura del sito di rifiuti ogni genere, tra cui anche rifiuti pericolosi come eternit”.
Nella denuncia l’avvocato Tamburino indica le gravi inadempienze del Comune: nessun presidio è stato mai predisposto per impedire l’accesso indiscriminato, il cancello (come dimostrano anche le foto scattate dai condomini e allegate all’esposto) è sempre aperto, non c’è un custode e nemmeno un qualsivoglia sistema di sorveglianza. Una situazione diventata insostenibile. I condomini oltre all’immondizia accatastata devono sopportare odori nauseabondi e la presenza di topi. Una situazione al limite della decenza, insomma.
Inutili sono stati in questi anni i tentativi di dialogo tra i residenti e il sindaco. Tutto al fine di trovare una soluzione condivisa. C’è stata una riunione nell’agosto del 2015, al termine della quale il sindaco Pancrazio Lo Turco si sarebbe impegnato a chiudere “il centro di raccolto al momento dell’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti del comune, prevista – a suo dire – per i primissimi mesi del 2016”. Parole buttate al vento. Così come lettera morta è rimasta la missiva inviata la scorsa estate (precisamente il 4 agosto 2017) nella quale i condomini del Naxos Holiday denunciavano, ancora una volta, il disagio vissuto e chiedevano la chiusura del sito. Ma non vi è stata alcuna risposta da parte dell’amministrazione comunale.
I condomini stanchi del silenzio e dell’aggravarsi delle condizioni sanitarie hanno deciso di rivolgersi a un legale. L’avvocato Tamburino ha inviato al sindaco una lettera di diffida chiedendo “l’immediata revoca (con ordinanza contenibile e urgente) del centro di raccolta di contrada Recanati e l’adozione di tute le misure necessarie a tutela della salute pubblica”. Un’altra sollecitazione rimasta senza risposte. Da qui è partita la denuncia alla Procura della Repubblica.
“La condotta del sindaco, rimasto ingiustificatamente inerte alle plurime e legittime richieste dei richiedenti – scrive l’avvocato Tamburino nell’esposto – integra ad avviso di chi scrive il delitto di rifiuto di atti d’ufficio”. “La condotta dell’amministrazione – si legge ancora nella denuncia – ha consentito la realizzazione di una vera e propria discarica di rifiuti a cielo aperto, non impedendo a chiunque di depositare in modo incontrollato ogni genere di spazzatura”. Infine l’avvocato – in rappresentanza dell’amministratore Lo Presti – chiede all’autorità giudiziaria “tenuto conto dei comportamenti assunti sino ad oggi dall’amministrazione comunale – in spregio a qualunque obbligo giuridico posto a tutela della salute dei cittadini – il sequestro preventivo dell’area adibita a isola ecologica al fine di poter evitare che si aggravino o si protraggano le conseguenze pregiudizievoli dalla stessa derivanti”. E con queste alte temperatura, la bomba ecologica rischia, davvero, di “scoppiare”.