Rifiuti, polemica con Musumeci: il sindaco diserta il premio - Live Sicilia

Rifiuti, polemica con Musumeci: il sindaco diserta il premio

Questioni di bolletta.

CATANIA – “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” Era il dubbio amletico di Nanni Moretti nell’indimenticabile Ecce Bombo del 1978. Chissà se anche Filippo Privitera, sindaco di Camporotondo Etneo, si sarà fatto prendere dallo stesso patema prima di decidere se disertare l’invito di Nello Musumeci. Il tema è quello dei rifiuti. E stamattina, alle Ciminiere di Catania, il presidente della Regione Sicilia ha premiato i cosiddetti comuni “virtuosi”. Quelli cioè che nell’ultimo anno hanno raggiunto almeno il 65% di raccolta differenziata. 

Un club non più eslcusivo

Un club sempre meno esclusivo, composto da 167 membri e che ne gli ultimi anni ha visto crescere sempre di più il numero dei suoi componenti. Sono 97, intanto, quelli che hanno raggiunto quota 50%.  Qual è allora il problema di Camporotondo, comunità già più volte premiata? “Il nostro comune avrà una premialità di 14.000 euro a fronte di aumenti per costi di conferimento maggiori a 100.000 euro – spiega a LiveSicilia il primo cittadino etneo – non saprei spiegare quale premio riceviamo oggi per l’obiettivo raggiunto, preferisco esultare per la nostra sensibilità ambientale, ma insieme ai miei concittadini”.

Privitera la butta sulle ragioni dell’educazione e della difesa dell’Ambiente per difendere i risultati conquistati. Ma non vuol sentire parlare di numeri, appunto perché – nonostante le percentuali – il saldo in bolletta non conoscerà flessione. Meglio non creare illusioni, questo avrà pensato. Da qui arriva la decisione di evitare persino la foto opportunity con Nello Musumeci. “Nessuna volontà di creare polemica”, spiega ancora Privitera al nostro giornale. 

Il sipario da evitare

La proposta è invece di rivedere un siparietto da Oscar che potrebbe nuocere ai protagonisti e mettere in dubbio la credibilità degli amministratori. In fondo, come sia finita quest’anno durante la premiazione a Los Angeles, è sotto gli occhi di tutti. Il problema non è però quello sul cosa sarebbe potuto accadere alle Ciminiere, ma fuori: nella piazza del paese. Scenari, ad ogni modo, da evitare e condannare in anticipo. 

Spiega ancora Filippo Privitera: “Quando ormai sono tanti i comuni virtuosi perché hanno percentuale di differenziata superiore al 65%, quando le premialità riconosciute dalla Regione sono quasi la metà di qualche anno fa, con i costi di conferimento nelle piattaforme che aumentano molto più per i costi delle energie, queste occasioni – dice il primo cittadino – rischiano di diventare più uno spot per chi premia piuttosto che un premio per le comunità per gli obiettivi che raggiungono”. 

Musumeci contro gli ambientalisti

Nello Musumeci, intanto, punta il dito contro chi ha reso il sistema dei rifiuti in Sicilia, di fatto, un buco nero senza via d’uscita. ”L’ambientalismo integralista – ha dichiarato – ha portato in Sicilia 511 discariche di rifiuti delle quali non sappiamo quante inquinanti e quante innocue, un ambientalismo rimasto indifferente difronte alla creazione di un oligopolio per la gestione dei rifiuti nelle mani di due o tre privati, che non si è saputo liberare dall’ autocondizionamento al punto che una buona percentuale di rifiuti indifferenziabili andava conferita nelle discariche invece che negli inceneritori”, parole dette proprio dalle Ciminiere. 

Il presidente della Regione ce l’ha, insomma, con quanti hanno messo un freno alle grandi opere per motivi politici, culturali o, addirittura, ideologici: ”Questo è l’ambientalismo dei professionisti del no, che non vogliono il ponte sullo Stretto, che gli impianti di eolico o fotovoltaico vengano realizzati nelle nostre campagne, che dicono no ai rigassificatori, che dicono no a qualunque iniziativa di crescita e sviluppo di questo territorio. Da oggi – ha aggiunto – non li sento più parlare perché vivono l’angoscia del dubbio e il disagio delle loro contraddizioni”. 


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