Riforma dei sistemi portuali| Helg: "Subito il Prp di Palermo" - Live Sicilia

Riforma dei sistemi portuali| Helg: “Subito il Prp di Palermo”

All'incontro hanno preso parte i parlamentari Taranto e Filippi, oltre al commissario dell’Autorità portuale Vincenzo Cannatella e al Presidente della Camera di Commercio di Palermo Roberto Helg.

il convegno
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PALERMO – Una riforma ferma da oltre 10 anni quella della legge 84 del 1994 che interessa il sistema portuale italiano e che oggi ha ripreso il suo iter al Senato, con procedura abbreviata, grazie anche all’interessamento del senatore Marco Filippi, componente della Commissione lavori Pubblici del Senato. Della riforma e dei riverberi che avrebbe sul sistema portuale si è parlato stamattina a Palermo, nel corso di un incontro che ha registrato gli interventi del deputato Luigi Taranto, componente del Partito Democratico presso la Commissione Attività Produttive della Camera, dello stesso Filippi, del Presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, e del Commissario straordinario dell’Autorità portuale, Vincenzo Cannatella.

“Vi è una ragione in più – ha detto Taranto – per discuterne oggi nel Mezzogiorno, in Sicilia e a Palermo. E la ragione sta nel fatto che, nonostante la gravità dell’impatto della recessione sul tessuto economico e sociale del Mezzogiorno, gravità sinteticamente esprimibile attraverso il dato di una caduta del prodotto interno di oltre 11 punti tra il 2008 ed il 2013, esiste un Mezzogiorno produttivo che resiste e che trova, proprio nella costruzione di filiere logistiche territoriali e nella migliore connessione tra porti e retroporti, un’importante occasione per il recupero dei divari di produttività rispetto alle altre aree del Paese”.

“La riforma Possibile” della Portualità, intendendo con ciò la revisione della legge 84/94, attualmente all’esame del Senato con la procedura abbreviata ai sensi dell’art. 81 del regolamento, è quella che da oltre un mese vado presentando nelle principali realtà portuali italiane – ha commentato Filippi – lo faccio grazie al prezioso contributo di colleghi parlamentari di quei territori, straordinariamente sensibili alla materia e che mi consentono di incontrare operatori portuali, parti sociali e istituzioni, per un confronto a 360′ sulla materia finalizzato a capire i margini ulteriori di miglioramento del testo. Quattro i capisaldi su cui poggia la riforma: lasciare ai porti una parte delle risorse che essi producono per l’erario da finalizzare esclusivamente per opere pubbliche infrastrutturali; piani regolatori dei Porti e loro varianti da poter approvare in tempi ragionevoli e facilitare i dragaggi portuali oggi resi complicati da una normativa carente e farraginosa; presidente Manager e riconoscimento di poteri effettivi all’Autorità Portuale; recepimento dell’Accordo Interassociativo del 2007 siglato dall’intero cluster portuale e mai da allora disconosciuto, un accordo che conferisce sicurezza e flessibilità ad un servizio essenziale per la sicurezza nei porti”.

“Ritengo che la riforma della legge 84/1994 sia da perseguire e mi auguro, così come ripetuto oggi nel corso di questo incontro, che faccia il suo iter con celerità – ha detto Roberto Helg – Palermo e la sua Provincia contano sullo sviluppo delle attività portuali sia di Palermo che di Termini Imerese e di quelle che vengono definite del retro porto. Sarebbe opportuno che si passasse ad una approvazione del piano regolatore del porto di Palermo, già lungamente esaminato e da troppo tempo fermo in un binario morto. L’auspicio è che, vista la posizione strategica, del nostro Paese, si riesca a recuperare il flusso di merci che negli ultimi tempi era stato dirottato su altri porti. Ringrazio il Senatore Filippi – ha concluso Helg – per aver voluto includere Palermo tra le città di questo tour di informazione”.

“Accolgo con interesse la presenza a Palermo dell’onorevole Filippi che già in passato ha mostrato sensibilità per il settore dei trasporti, e per quello portuale in particolare – ha sottolineato Vincenzo Cannatella – mi auguro che confronti come quello odierno aiutino il raggiungimento di alcuni irrinunciabili obiettivi, quali l’autonomia finanziaria delle autorità portuali e il raccordo con l’entro porto. Tutti passaggi indispensabili perché le autorità portuali possano rafforzare il loro ruolo di coordinamento nei porti e nella logistica, avviare sinergie con gli interporti, pianificare il territorio e le priorità infrastrutturali alle spalle dei porti. Per ridisegnare il futuro del settore, fare rete è fondamentale: il sistema portuale va messo in condizione di rispondere in modo razionale alla domanda del mercato: da esso potrebbe partire il rilancio dell’intero sistema logistico che in Italia non ha ancora quel ruolo strategico che meriterebbe”.

 


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