PALERMO – La partita è solo al primo minuto di gioco ma a Palazzo d’Orleans regna comunque ottimismo sulla vicenda dei mancati incassi tributari per 500 milioni di euro causati dalla riforma delle aliquote Irpef voluta dal governo nazionale. Una parte di quei soldi rientrerà in Sicilia.
L’incontro romano
Il governatore Renato Schifani e l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino sono volati a Roma per incontrare, insieme con le altre regioni autonome, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. La linea delle regioni era unica, accomunata anche da un documento: dal Mef sono arrivate comunque delle aperture alle richieste delle regioni.
Le richieste della Regione al governo Meloni
Schifani nel suo intervento ha premesso di condividere la decisione del governo Meloni, mettendo però in evidenza che la mossa fiscale ha provocato un ammanco da 500 milioni per le casse regionali. Da qui la richiesta di un “adeguato ristoro” da parte di Roma. I tecnici del ministero, dal canto loro, hanno ricordato come la giurisprudenza costituzionale non obblighi lo Stato a garantire la copertura dei mancati incassi tributari, a meno che le leve finanziarie azionate da Roma non provochino una crisi di liquidità delle Regioni. Giorgetti, tuttavia, ha aperto al dialogo.
Il meccanismo dei ristori
Una parte di quei 500 milioni di euro arriverà in Sicilia ma resta ancora da capire il dettaglio del meccanismo dei ristori, che non saranno proporzionalmente uguali per tutte le regioni. A ricevere di più saranno quelle nelle quali è maggiormente concentrato il ceto medio-basso, ovvero la classe di contribuenti che ha ricevuto maggiori benefici dal taglio Irpef a discapito, però, delle casse regionali. Con questa impostazione la Sicilia dovrebbe ottenere una quota maggiore ma per conoscere le cifre nel dettaglio sarà necessario attendere i prossimi incontri bilaterali tra lo Stato e le singole regioni. L’entità del ristoro influenzerà anche sulle scelte del governo Schifani in vista della prossima legge di stabilità regionale.

Schifani: “Soddisfatto dell’incontro”
“Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro, che è servito a consolidare il rapporto tra esecutivo nazionale ed esecutivo regionale nel riconoscimento dello sforzo che il mio governo sta mettendo in atto per poter definitivamente azzerare entro la fine della legislatura il notevole disavanzo finanziario ereditato – afferma Schifani -. Siamo fiduciosi nelle rassicurazioni del ministro Giorgetti per individuare rapidamente un adeguato ristoro da parte dello Stato”.
L’ottimismo di Palazzo d’Orleans
L’ottimismo che regna a Palazzo d’Orleans è dettato anche dall’ultima intesa raggiunta con Roma in ambito fiscale, quella dell’ottobre 2024, che ha garantito alla Sicilia un maggiore trasferimento finanziario di 74 milioni di euro. In quella occasione la Regione ottenne il diritto a nuove risorse come compensazione della diminuzione del gettito derivante dalle misure fiscali adottate dal governo centrale con la legge di Stabilità 2025.
Gli altri punti trattati
A Roma, dove era presente anche il Ragioniere generale della Regione Ignazio Tozzo, si è parlato anche della riattivazione del tavolo bilaterale con il Mef per affrontare il nodo dell’articolo 37 dello Statuto. Si tratta dell’articolo che disciplina l’attribuzione alla Regione delle quote di reddito imponibile derivante da imprese industriali e commerciali che operano con propri stabilimenti nell’Isola, ma che hanno la loro sede fuori dal territorio regionale. Tra gli altri temi segnalati, inoltre, il riconoscimento delle imposte di bollo sui rapporti bancari e finanziari avviati in Sicilia e il contributo unificato per i procedimenti giudiziari pendenti.

“Più tempo per il bilancio consolidato”
Consegnato, infine, un documento da parte di tutte le regioni con il quale si chiede allo Stato la possibilità di una proroga al 31 ottobre per l’approvazione del bilancio consolidato. Una mossa che serve alla Sicilia per salvaguardare lo sblocco dei concorsi pubblici che avverrà con l’ok al Rendiconto 2024, previsto per metà settembre. A quel punto resterebbero soltanto due settimane per il via libera al Consolidato, senza il quale le nuove procedure concorsuali verrebbero nuovamente stoppate.
La Cisl accanto al governo regionale
Sulla trattativa riguardante l’articolo 37 dello Statuto interviene la Cisl. “A febbraio di quest’anno abbiamo proposto al governo regionale di avviare il tavolo per la piena attuazione dell’articolo 37 dello Statuto Siciliano – dice il segretario regionale Leonardo La Piana – . Quindi non possiamo che essere d’accordo con la proposta avanzata oggi dal presidente della Regione di riattivare il tavolo bilaterale”. La Cisl poi “condivide” le preoccupazioni sulla paventata riduzione delle entrate Irpef rispetto al possibile impatto sulla Regione “e ovviamente – aggiunge La Piana – condividiamo anche la necessità di adottare strumenti di ristoro”.

